Rilancio apicoltura. Aumentare budget della Pac e ruolo insetti per impollinazione. Le richieste delle associazioni al Mipaaft

«Aumentare il budget destinato all’apicoltura nell’ambito della PAC; riconoscere e affermare il ruolo fondamentale che gli insetti pronubi espletano per l’impollinazione delle piante agrarie e per la salvaguardia della biodiversità; incentivare un’agricoltura integrata che adotti pratiche sostenibili per l’ecosistema e l’apicoltura; individuare misure specifiche e mirate per la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura». Sono queste, in sintesi, le richieste avanzate da Cia Agricoltori Italiani, Unaapi (Unione nazionale associazioni apicoltori italiani), Copagri e Osservatorio nazionale del miele, contenute in un documento congiunto inviato al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

«Tale documento – spiegano le associazioni firmatarie – vuole rappresentare la base per la discussione di proposte e misure che mirino a sostenere il settore apistico nazionale, attraverso il riconoscimento del fondamentale ruolo che le api hanno nell’ambito della produzione agricola e nella preservazione della biodiversità; a tal fine il documento verrà proposto anche al tavolo tecnico permanente previsto dall’intesa per l’applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia delle api nei settori sementiero e ortofrutticolo».

Nel documento, Cia, Unaapi, Copagri e Osservatorio nazionale del miele sollecitano, fra l’altro, l’avvio di un sistematico e diffuso monitoraggio degli impollinatori, misurandone la sopravvivenza e la capacità produttiva, allo scopo di avere indicazioni di rilievo in termini di qualità dell’ambiente e di sostenibilità delle produzioni agricole italiane.

«E’ inoltre fondamentale che venga riconosciuto alle api il ruolo primario e rilevante di indicatori di impatto dell’inquinamento ambientale, tutelandone la sopravvivenza e la capacità produttiva tramite l’attivazione di incentivi concreti per le aziende che decidono di adottare pratiche agricole ‘beefriendly’», concludono le associazioni.

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