8 marzo. Confeuro: l’agricoltura ha bisogno delle donne

In Italia, come testimoniato dai dati Eurostat, esiste una forte disparità di genere. Secondo questi numeri infatti – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – la differenza di trattamento economico all’interno del settore privato (pari al 17,9% per lo stesso impiego) è così elevata che si potrebbe dire le donne lavorano gratuitamente per 66 giorni su 365. Fortunatamente nel pubblico la situazione è diversa e la differenza di retribuzione per lo stesso lavoro si ferma al 4,4%.

La disparità di genere però non è solo nello stipendio, ma anche nell’opportunità di fare carriera e nelle tipologie di contratto. D’altronde è in questo modo che si spiega il perché il 67% delle donne si dica insoddisfatto della propria vita, mentre negli uomini il dato è del 33%.

A creare ulteriore indignazione rispetto a tutto questo – prosegue Tiso – è l’oggettivo valore rappresentato dalle donne in Italia e la loro centralità in alcuni settore chiave come l’agricoltura. La crescita delle imprese femminili (1 su 4) non ha semplicemente dato nuova linfa al primario, ma lo ha anche arricchito con attività educative e di rispetto e cura dell’ambiente che oggi sono essenziali per il comparto agroalimentare. C’è poi un altro aspetto che è doveroso sottolineare; ed è che le imprese a conduzione femminile sono concentrate soprattutto nel Sud Italia. E allora perché non vedere nel riscatto delle donne anche un’occasione di rilancio per il Meridione?

La nostra organizzazione – conclude Tiso – è notoriamente giovane e ricca di donne che fanno la differenza ogni giorno. Per celebrare il loro duro lavoro, e quello di tutto il mondo femminile, abbiamo voluto dar vita ad un 8 Marzo diverso in cui a vincere fossero i diritti. Oggi in diverse città d’Italia; tra cui Roma, Genova, Isernia, Padova e Sassari chiunque vorrà potrà entrare nelle sedi del nostro Caf e del nostro Patronato per avere informazioni gratuite su Opzione Donna, Reddito di Cittadinanza e Quota 100. Per noi il modo migliore per festeggiare la festa della donna è quello di dare diritti a chi non ne ha, e non, come spesso fa la politica, quello di spendere parole vuote che già domani non varranno più nulla.

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