Prezzi all’ingrosso, prosegue a febbraio il calo per carni di pollo e coniglio. Ancora rialzi per riso e formaggi

I prezzi all’ingrosso delle carni hanno mostrato a febbraio ulteriori segnali di ribasso per le carni di pollo (-7,1%) e di coniglio (-9,2%). Carni di pollo che continuano ad accusare una forte variazione negativa rispetto allo scorso anno, pari al -30,4%, a differenza della crescita che si rileva per le carni di coniglio (+14,5%). A febbraio si è registrato un calo anche per le carni ovine (-2,1%), i cui listini rimangono comunque ben più elevati rispetto al 2018 (+30,2%). Dopo il calo riscontrato in apertura d’anno, febbraio ha evidenziato invece una sostanziale stabilità per i prezzi delle carni suine (+0,6%), che restano però più bassi rispetto a dodici mesi fa (-14,6%). Stabili a febbraio anche le carni bovine.

Nel comparto lattiero caseario, si è registrato un ulteriore aumento mensile – il sesto consecutivo – per i prezzi dei formaggi a lunga stagionatura (+1,5% rispetto a gennaio), che mantengono una robusta crescita rispetto allo scorso anno (+18,8%). Tra i singoli formaggi stagionati, nuovo rialzo per il Grana Padano (+2,1% rispetto a gennaio), mentre sono rimasti stabili i listini all’ingrosso del Pecorino Romano. Lievi segnali di aumento si sono riscontrati anche per i formaggi a media stagionatura (+1,2%), dipesi dal segno “più” rilevato nei listini dell’Asiago e del Gorgonzola. Positivo per i formaggi a media stagionatura anche il confronto con l’anno precedente (+8,6%). Risalendo la filiera, stabilità a febbraio per il prezzo del latte spot – il prodotto commercializzato al di fuori degli accordi interprofessionali tra produttori e industria – per il quale, comunque, si registra una crescita rispetto all’anno precedente del +37,7%.

Tra i prodotti della filiera cerealicola, si conferma positivo l’avvio di 2019 per il riso. A febbraio i prezzi sono cresciuti del +3,8% rispetto a gennaio, sulla scia dei rialzi registrati per alcune varietà da consumo interno quali Arborio, Roma e S. Andrea. Un ulteriore aumento che ha spinto i prezzi attuali su un livello superiore di oltre il 40% rispetto al 2018. Poche variazioni, invece, per i prezzi all’ingrosso di farina e semola, stabili sui livelli di gennaio.

Nel comparto degli oli e grassi, il mercato dell’olio di oliva è tornato a mostrare segnali di rialzo dei prezzi (+1,2% rispetto a gennaio), in una campagna che per l’Italia appare destinata ad essere ricordata per i volumi minimi di produzione. Ridotte disponibilità di prodotto che sono alla base dell’ampia crescita che si registra rispetto ai prezzi dello scorso anno (+20%).

Unioncamere con la società BMTI scpa pubblica mensilmente l’indice del prezzi all’ingrosso dell’agroalimentare  aggregando i dati ufficiali rilevati dalle Camere di Commercio nelle rispettive piazze attraverso i listini sui prezzi all’ingrosso all’agroalimentare. La nota di Unioncamere riporta il dato congiunturale e tendenziale mostrando la dinamica nazionale nei 4 comparti: Riso e Cereali, Carni, Latte formaggi e uova, Oli e grassi. 

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