Rapporto Istat. L’agricoltura vale 59,3 miliardi di euro, crolla l’olio d’oliva (-34,7%), vino traina ripresa (+16,2%). Centinaio: avanti su questa strada

Il 2018 dell’agricoltura italiana fa segnare una ripresa, seppur debole: in volume, la produzione è aumentata dello 0,6% e il valore aggiunto dello 0,9%. E’ in sintesi quanto emerge dal Rapporto Istat sull’andamento dell’economia agricola. 59,3 miliardi di euro è il valore della produzione di agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia.

Crescita marcata per il vino (+16,2%), moderata per la frutta (+2,3%) e gli ortaggi (+1,2%). Crolla la produzione di olio di oliva (-34,7%) e cala quella degli agrumi (-4,0%). Il peso dell’agricoltura sull’intera economia è al 2,1%; se si include l’industria alimentare si arriva al 3,9%. L’occupazione cresce dello 0,7%. Nella Ue28 aumenta la produzione (+0,6%) e scende il reddito agricolo (-3,8%). L’Italia si conferma il primo paese europeo per valore aggiunto nel settore e il secondo per valore della produzione. (SCARICA IL REPORT Andamento-economia-agricola-2018).

Dopo un 2017 nettamente sfavorevole (-3,9% il valore aggiunto in volume), il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca ha registrato nel 2018 una debole ripresa: iL’agricoltura in senso stretto ha fatto segnare una crescita dello 0,6% del volume della produzione e dello 0,8% del valore aggiunto. Segnali positivi sono emersi per la silvicoltura, con un significativo incremento sia della produzione (+1,5%) sia del valore aggiunto (+1,7%). Meno favorevole è stato il risultato del comparto della pesca, per il quale la produzione è cresciuta dello 0,5% e il valore aggiunto è rimasto sostanzialmente stabile (+0,1%).

L’espansione del valore aggiunto dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco è stata robusta, con un incremento del 2,7% in volume e del 2,9% espresso a prezzi correnti. Il complesso del comparto agroalimentare, che include agricoltura, silvicoltura e pesca e l’industria alimentare, ha così segnato una crescita del valore aggiunto dell’1,8% in volume e dell’1,3% a prezzi correnti. Nel comparto si è formato il 3,9% del valore aggiunto dell’intera economia, somma di una quota del 2,1% del settore primario e dell’1,8% dell’industria alimentare.

Nel 2018 l’occupazione nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, misurata in Unità di lavoro (Ula), è aumentata dello 0,7% rispetto all’anno precedente, a sintesi di una crescita del 2,5% della componente del lavoro dipendente e di un calo dello 0,2% di quella indipendente. Grazie all’andamento positivo dell’industria alimentare (+1,2%), l’input di lavoro del comparto agroalimentare ha registrato un incremento dello 0,8%.

I redditi da lavoro dipendente in agricoltura silvicoltura e pesca sono aumentati del 4,2%; in particolare le retribuzioni lorde sono cresciute del 4,0%. Gli investimenti fissi lordi nel settore hanno registrato un significativo incremento (+4,1% in valori correnti e +2,5% in volume).

CENTINAIO, AGRICOLTURA IN RIPRESA, AVANTI SU QUESTA STRADA “I dati diffusi oggi dall’Istat sull’agricoltura ci fanno ben sperare. Il settore regge e cresce, aumenta l’occupazione e si può parlare finalmente di ripresa, anche grazie al vino che registra una crescita sorprendente e che fa collocare l’Italia al secondo posto in Europa per produzione. Abbiamo attraversato un anno particolarmente difficile, anche a causa del maltempo che ha flagellato il Paese da Nord a Sud, e non da meno sono state tutte le problematiche legate all’emergenza Xylella e ai settori olivicolo, ovino-caprino e agrumicolo, tutti comparti sui quali stiamo intervenendo tempestivamente, come non si faceva da anni, e che risolleveremo grazie al dl Emergenze Agricoltura”. E’ quanto dichiara il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. “Abbiamo intrapreso la strada giusta. Continuiamo a lavorare a testa bassa consapevoli di dover fare sempre meglio e di più. Se riusciremo a imporre anche la nostra voce in Europa, nella futura Pac, sicuramente l’agricoltura potrà aspirare a diventare uno dei settori trainanti dell’intera economia nazionale”.

 

 

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