Libera circolazione dei mezzi agricoli eccezionali in Lombardia. Il sì di UNCAI: risparmi di 100 euro per ogni mezzo

Dal 1 gennaio 2020 in Lombardia non sarà più soggetta ad autorizzazione la circolazione su strade delle macchine agricole eccezionali, vale a dire larghe più di 2,55 m e fino a 14 tonnellate (art. 47 della legge regionale 6 giugno 2019 – n.9). “Ci auguriamo che la nuova norma, ispirata dalla volontà di semplificare la vita alle imprese, venga recepita dal Governo e sia estesa a livello nazionale. Le imprese agromeccaniche ne trarrebbero indubbi vantaggi. Se poi il Codice della Strada sposterà il limite di peso a 18 tonnellate per i mezzi agricoli con nuova omologazione europea, potrebbero non essere più soggette ad autorizzazione neppure le mietitrebbie”, fa sapere il direttore di UNCAI Lombardia Fabrizio Canesi.

La stesura della legge regionale che cancella i permessi di circolazione è frutto della stretta collaborazione tra UNCAI e gli uffici tecnici di Regione Lombardia e permette alle imprese agromeccaniche di risparmiare ogni anno circa 100 euro dovuti per ogni mezzo agricolo eccezionale per dimensioni o per peso in loro possesso: “A inizio agosto il Governo dovrà decidere sulla validità della legge, nel frattempo UNCAI non può che stare accanto alle imprese e spingere per una sua piena attuazione. Le associazioni di contoterzisti offriranno un servizio in meno che peserà sul bilancio di fine anno, ma le associazioni di categoria non devono lucrare sulla burocrazia. Dovremo piuttosto essere bravi a offrire altri servizi ugualmente preziosi alle aziende nostre socie”, aggiunge il presidente dell’associazione Apima UNCAI di Milano, Lodi, Como e Varese Giuliano Oldani.

Senza più pratiche per il rilascio dei permessi di circolazione le associazioni di categoria rischiano di dover ridurre il personale interno. “UNCAI ha il vantaggio di essere composta da strutture territoriali leggere che sanno lavorare in rete l’una con l’altra. Per questo ogni semplificazione non ci spaventa, purché si traduca in vantaggi e risparmi concreti per gli associati”, conclude Canesi.

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