Coronavirus. Positiva la proroga dei permessi di soggiorno. Braccianti extracomunitari resteranno fino al 15 giugno

Confagricoltura Padova accoglie con soddisfazione la circolare del ministero dell’Interno con la quale, in seguito all’emergenza Covid 19, vengono prorogati fino al 15 giugno tutti i permessi di soggiorno in scadenza tra il 31 gennaio il 15 aprile, dando la possibilità per i titolari di effettuare la domanda di rinnovo dopo tale data.

“Si tratta di immigrati extracomunitari, in maggior parte nordafricani, che avevano avuto un permesso limitato nel tempo e avrebbero dovuto, in base all’attuale norma, tornare al loro Paese e poi rientrare – spiega Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova -. Con l’emergenza coronavirus sarebbe stato tutto molto difficile, per non dire impossibile. Invece ora potranno rimanere fino a metà giugno e questo ci consentirà di avere manodopera sia per i lavori che andranno fatti nei vigneti, sia ora nelle raccolte di asparagi, cavolfiori e zucchine e della frutta come fragole e ciliegie che si svolgeranno tra i Colli Euganei e il Basso Padovano. Si tratta di parecchie centinaia di braccianti, che in questo momento per noi sono di fondamentale aiuto. Il provvedimento, infatti, arriva in un momento cruciale per l’agricoltura, con settori cardine, come quello orticolo e frutticolo, che rischiano di rimanere completamente bloccati a causa della carenza di manodopera. Molti operatori stagionali, infatti, hanno fatto rientro nei loro Paesi d’origine e altri che sono disponibili a venire, anche perché in possesso di contratti già firmati con le aziende, non riescono ad arrivare perché trovano difficoltà ad attraversare determinati Paesi, come i lavoratori dell’Est Europa”.

Confagricoltura Padova, a questo proposito, ritiene che l’Unione europea dovrebbe favorire la mobilità dei lavoratori: “Bisognerebbe creare una sorta di corridoi professionali per permettere a questi lavoratori di spostarsi all’interno dell’Ue – sottolinea Barbetta -. Ma non basta. Occorre allargare e rendere più flessibili tutti gli strumenti per reclutare nuova manodopera, come i voucher, e avviare in tempi rapidi l’iter per la definizione di un nuovo decreto flussi che consenta al settore agricolo di impiegare lavoratori non comunitari”.

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