Il primo fascicolo della rivista trimestrale I Tempi della Terra per l’anno 2020 è dedicato ad un argomento che genera controversie, dentro e fuori il mondo agricolo: quello dell’utilizzo dei prodotti per la difesa delle colture. (SCARICA IL PDF i_tempi_5_agrofarmaci2_mthpvjr)
L’argomento è ostico e come si dice spesso oggi è “divisivo”, perché vede schierati diverse correnti di pensiero e sensibilità che con una qualche semplificazione potremmo ripartire in due grandi gruppi. Da una parte c‘è chi teme ed avversa l’impiego della chimica in agricoltura e ne chiede il bando, talvolta rivolgendosi alle Amministrazioni locali che non hanno competenze e responsabilità politiche per agire in tale campo. Sono emblematici a tale riguardo le iniziative, in certi casi estemporanee e “naif“, di alcuni sindaci ed amministratori locali che si improvvisano sceriffi, piuttosto che seguire percorsi istituzionali. Non sono rari i casi nei quali prevale la smania di trovare scorciatoie, ignorando le regole ed evitando accuratamente di consultare la scienza per una appropriata ricognizione della questione e conseguente soluzione dei problemi in maniera equilibrata, realistica e basata su dati oggettivi.
Sul lato opposto dello spettro delle posizioni, si colloca chi ritiene irrinunciabile il ricorso ai prodotti per la difesa delle colture e per la salute degli animali in allevamento. Chi è convinto dell’insostituibile ruolo della moderna agricoltura collegata al mercato, la quale dopo gli stravolgimenti strutturali ed organizzativi degli ultimi decenni risulta composta da pochi operatori di tipo professionale che, tra imprenditori e forza lavoro del settore, nel complesso, in un paese come l’Italia, coprono circa il 2% della popolazione. Una assoluta minoranza cui è affidata la notevole sfida di alimentare, prevalentemente a prezzi accessibili, l’intera cittadinanza.
I critici e gli avversari dell’uso delle tecniche di difesa in agricoltura basata sui fitofarmaci spesso denunciano i danni della chimica per l’ambiente, per le risorse naturali, per la salute pubblica. Non raramente lo fanno solleticando reconditi sentimenti come la paura ed utilizzando argomentazioni fuorvianti e dati non corretti.
I favorevoli all’utilizzo dei prodotti per la protezione della produzione agricola e zootecnica richiamano i processi scientifici che sono alla base dell’immissione sul mercato di tali mezzi tecnici e le rigorose norme europee e nazionali che ne regolano l’utilizzo nei campi e negli allevamenti.
Noi della rivista I Tempi della Terra siamo per un utilizzo razionale dei prodotti per la difesa delle produzioni agricole e zootecniche che secoli di ricerche e di progresso scientifico hanno messo a disposizione dell’Umanità, attraverso una continua ed incessante sfida per correggere gli errori e perfezionare le prestazioni. I loro impiego deve essere sostenibile, conforme alle regole, trasparente ed aperto alle innovazioni ed al miglioramento.