Suini, quotazioni in caduta anche ad aprile. Capi da macello i più penalizzati (-15,9% su marzo)

Settore suinicolo in sofferenza per il quarto mese consecutivo. Lo certifica il Crefis (Centro ricerche economiche filiere sostenibili) nel report mensile sull’andamento del comparto relativo allo scorso mese di aprile. I più penalizzati sono stati i suini da macello (160-170 kg)  che rispetto a marzo hanno dovuto incassare un -15,9% e un -4,1% rispetto all’aprile 2019. Più nello specifico, per i suini destinati al circuito tutelato il prezzo medio mensile si è fermato a 1,302euro/kg, pari a -14,7% su marzo; mentre quelli destinati al prosciutto crudo smarchiato si sono fermati a 1,203euro/kg, pari a -15.5% sempre rispetto a marzo.

Per contro, la discesa dell’indice di redditività degli allevatori ha favorito il comparto della macellazione che rispetto al precedente mese di marzo ha incassato un +11,9%, ma un più modesto +1,9% rispetto ad aprile 2019. Secondo l’analisi del Crefis, a sostenere l’indice di redditività dei macelli ha concorso anche l’andamento positivo del prezzo dei lombi freschi che ha fatto registrare un valore di 4,110euro/ (+4,7% su base congiunturale e +1,9% su base tendenziale). Per quanto riguarda il segmento della stagionatura, i bassi costi sostenuti un anno fa per l’acquisto delle cosce fresche ha portato a un leggero aumento di redditività: +1% su base mensile e addirittura +36% su base annua. Resta comunque molto basso il prezzo sia del Prosciutto di Parma dop, 8.050euro/kg, che quello dei prosciutti generici: 6,275euro/kg, comunque a +4,6% rispetto a un anno fa.

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