Cereali, primi quattro mesi 2020: import stabile, cresce l’export + 19% quantità e +22% valore

Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nel primo quadrimestre 2020 si sono confermate sostanzialmente ai livelli dello stesso periodo dell’anno precedente sia nelle quantità (+0,1%) e sia nei valori (-0,1%).

Con riferimento ai cereali in granella, si riducono gli arrivi dall’estero soprattutto di grano
tenero (-81.000 t), granturco (-113.000 t) ed orzo (-20.000 t). Si conferma invece l’aumento del grano duro (+ 278.000 t rispetto allo stesso periodo del 2019). Le quantità importate in Italia di semi e frutti oleosi e di farine proteiche vegetali non registrano particolari variazioni rispetto al 2019. Riguardo agli altri prodotti in esame, si registra l’incremento dell’import di prodotti trasformati+sostitutivi (+4,8%) e la riduzione dei mangimi a base cereali (-29%). Per quanto riguarda il riso, considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e lavorato, si registra una riduzione delle importazioni di 26.000 t (-27%).

Le esportazioni dall’Italia nel primo quadrimestre 2020 aumentano nelle quantità di 276.000 tonnellate (+19,3%) e nei valori di 258 milioni di euro (+21,9%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

L’aumento delle quantità esportate si deve in particolare alla pasta alimentare (+169.000 t), ai prodotti trasformati (+59.000 t) ed al riso (+47.000 t considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e riso lavorato). Tra gli altri prodotti esaminati risulta in aumento l’export dei mangimi a base di cereali (+12%) e della semola di grano duro (+7%). Accusano una flessione le vendite all’estero sia dei cereali in granella (-10.000 t), che della farina di grano tenero (-4.000 t)

 

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi quattro mesi del 2020 un esborso di valuta pari a 1928,2 milioni di Euro (1929,9 nel 2019) ed introiti per 1436,6 milioni di Euro (1178,6 nel 2019). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -491,6 milioni di Euro, contro -751,3 milioni di euro nel 2019.

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