Emersione lavoro nero. Bellanova soddisfatta dei numeri: lavoro prosegue contro caporalato

“Oltre duecentomila persone, uomini e donne, sottratte all’invisibilità e restituite alla dignità e regolarità dei rapporti di lavoro, e circa 13mila cittadini stranieri che, da oggi, potendo contare su un permesso di soggiorno regolare, possono trasformarlo in permesso di lavoro regolare. Numeri importanti che confermano ancora una volta di più la bontà della norma, la sua necessità, la giustezza del percorso avviato che adesso dovrà necessariamente proseguire anche con il Piano Triennale contro il caporalato, con la piattaforma che agevola l’incrocio trasparente domanda e offerta di lavoro, e l’offerta integrata di servizi a partire dal trasporto”.

Così la Ministra Teresa Bellanova commenta i dati appena diffusi dal Viminale circa l’emersione e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro ai sensi dell’articolo 103, comma 1, del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, che ha riguardato i settori dell’agricoltura, del lavoro domestico e dell’assistenza alla persona.

“L’incremento delle domande a partire dalla fine di luglio”, prosegue la Ministra, “dice quanto fosse necessario sostenere la norma con una comunicazione capillare e rivolta ai beneficiari. Necessità cui mi auguro abbia risposto anche la nostra campagna di comunicazione, promossa proprio con questo obiettivo. E rafforza quello che abbiamo sempre affermato: la necessità di una finestra più larga e quella di estendere la possibilità di emersione e regolarizzazione anche ad altri settori tagliati fuori, dall’edilizia alla logistica alla ristorazione. Il nostro obiettivo è evidente: sottrarre al lavoro nero e al caporalato, che non è solo in agricoltura, persone e braccia. Le migliaia e migliaia di persone che, anche in agricoltura, da oggi, hanno riguadagnato visibilità e dignità, sono una ragione in più per rafforzare il nostro lavoro”.

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