L’Accademia dei Georgofili per il post COVID19 e per gli agricoltori

di Amedeo Alpi – Accademia dei Georgofili

Sono trascorsi sei mesi da quando l’Accademia ha deciso di avviare un servizio per gli agricoltori, in particolare per quelli le cui aziende sono di dimensioni classificate come piccole e medie, nel difficile periodo del “post Covid19” segnato da emergenze di varia natura.

L’agricoltura era stata esonerata, per ovvie ragioni, dal blocco delle attività produttive nel periodo Marzo-Maggio del corrente anno, ma, come  risulta in tutti i rapporti sulla agricoltura italiana, necessitava – e necessita – di una forte spinta innovativa affinché riesca a superare il doppio ostacolo della critica situazione socio-economica e di quella ambientale.

Il presidente dell’Accademia dei Georgofili, a seguito dell’impossibilità di continuare la notevole attività convegnistica dell’Accademia, ebbe l’accortezza di avviare un programma di informazioni on-line sul sito dell’Accademia – chiamato “Antologia” – specificamente mirato alla diffusione di innovazioni, messe a punto nei vari centri di studio e immediatamente disponibili per la pratica applicazione. Si è trattato normalmente di brevi (2-5 pagine) ma esaurienti descrizioni delle proposte.

Parallelamente si dava vita ad un’altra iniziativa – chiamata “Altri contributi” – che inseriva, nel sito, documenti di maggiore estensione tendenti a fare il punto su aspetti fondamentali dell’agricoltura.

Questa idea si basava sulla fiducia che vari colleghi, sparsi in centri di ricerca italiani appartenenti a varie Amministrazioni e a maggioranza Accademici, si rendessero disponibili per questo lavoro. Per l’arduo periodo che l’Italia stava attraversando, tale disponibilità era tutt’altro che scontata. Il risultato è stato invece quasi commovente: la comunità scientifica agraria italiana ha risposto con una dedizione straordinaria.

Nel periodo accennato sono giunte in Accademia oltre 50 proposte di innovazioni mature  che possono essere trasferite nelle aziende con costi assolutamente sostenibili. Le innovazioni riguardano l’intero campo delle coltivazioni e i loro numerosi aspetti specialistici: ad oggi 13 di esse riguardano la Frutticoltura e Orticoltura, 7 la Difesa delle piante, 6 la viticoltura, 5 i cereali, ma l’elencazione completa farebbe facilmente osservare come pochi settori dell’Italia agricola non siano stati presi in considerazione.

In “Altri contributi” sono stati inseriti documenti che fanno il punto su tematiche di forte attualità come “L’impatto dell’emergenza “Coronavirus” sui sistemi zootecnici italiani” o “Acqua e agricoltura” tanto per citare argomenti che sono presenti nel dibattito corrente e nelle attenzioni della politica di settore.

Una iniziativa come questa de “L’Accademia per il post COVID19” non può, per farne una valutazione, seguire misure di successo tradizionali, perché non siamo nell’ambito di campagne di marketing, ma desidera comunque essere letta da un numero possibilmente elevato di agricoltori e di “portatori di interesse”. Ci pare che il numero di visite/download per i due ambiti di intervento sia stato soddisfacente; i numeri sono, ad oggi, di 3505 per l’Antologia e di 19646 per Altri contributi. All’interno di queste due iniziative si osserva ad esempio che per l’aspetto della digitalizzazione in agricoltura, sono state riportate, nell’Antologia, il 35% di innovazioni mature che comportano l’uso delle tecniche digitali. Anche da parte ministeriale si è più volte sottolineato che la digitalizzazione in agricoltura è, insieme alle comunicazioni, scuola, sanità, trasporti, da considerare un intervento strategico.

Complessivamente si ritiene che sia stato fatto un buon servizio per gli agricoltori italiani e pertanto continueremo in questa attività nel prossimo futuro, considerato che è difficile intravedere un termine che segni la fine dello stato emergenziale dovuto alla pandemia.

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