Brexit, per Giansanti serve accordo commerciale con Regno Unito. Si rischia il ripristino dei dazi

“Va fatto tutto il possibile per chiudere un accordo commerciale con il Regno Unito. Il ‘no deal’ avrebbe un impatto pesantissimo sulle nostre esportazioni e sulla stabilità dei mercati agricoli a livello europeo”.

Lo dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla vigilia del Consiglio europeo – che si riunisce domani – e della visita in programma stasera a Bruxelles del premier britannico, Boris Johnson.

“Saranno incontri decisivi per il futuro delle relazioni commerciali bilaterali – sottolinea Giansanti – Dal 1° gennaio il Regno Unito uscirà dal mercato unico e dall’unione doganale. Senza un accordo, scatterebbero le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio con il ripristino dei dazi sugli scambi e dei controlli alle frontiere”.

“Sarebbero a rischio le nostre esportazioni agroalimentari che ammontano a 3,4 miliardi di euro l’anno, con un’incidenza di oltre il 30% dei prodotti a indicazione geografica protetta. Vini, riso, formaggi, ortofrutta e olio d’oliva sono i prodotti più esposti” – rileva il presidente di Confagricoltura.

“Considerato che le esportazioni agroalimentari della UE sul mercato britannico superano i 40 miliardi, dobbiamo anche mettere in preventivo una condizione di forte instabilità estesa a tutti i mercati agricoli”.

“Basti evidenziare – aggiunge Giansanti – che il 20% dell’intera produzione ortofrutticola olandese è destinata al mercato britannico. Circa il 40% delle esportazioni complessive dell’Irlanda, soprattutto carni bovine e pollame, arriva nel Regno Unito. E l’export francese di zucchero oscilla annualmente tra 300 e 400 mila tonnellate. Di fronte a queste cifre è evidente che il crollo delle esportazioni farebbe saltare l’equilibrio tra domanda e offerta sul mercato europeo”.

La situazione di incertezza, aggravata dall’emergenza sanitaria, ha già determinato un preoccupante calo delle esportazioni della UE. Secondo i dati della Commissione, la diminuzione è stata di circa 360 milioni da gennaio a luglio di quest’anno sullo stesso periodo del 2019. “In particolare, la contrazione ha interessato vini e prodotti ortofrutticoli” – fa notare il presidente della Confagricoltura.

“Facciamo affidamento sull’impegno delle Istituzioni della UE e del nostro governo – conclude Giansanti – ma in assenza di positive novità sulla conclusione del negoziato con il Regno Unito, chiediamo alla Commissione di rendere noto senza ritardi il piano di emergenza che è stato predisposto. In assenza di un accordo, le imprese agricole e tutti gli operatori della filiera agroalimentare dovranno avere a disposizione una solida rete di sicurezza per affrontare una fase particolarmente complessa”.

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