Addio a Paolo Rossi eroe nazionale del Mundial 82. In Toscana produceva vino, la sua grande passione

E’ morto Paolo Rossi. Pablito.

Eroe nazionale di Spagna 82, l’uomo che ha ‘fatto piangere il Brasile’, stendendolo con la storica tripletta, e che poi ha trascinato l’Italia di Bearzot sul tetto del mondo; pallone d’oro nella formidabile Juve di Trapattoni. Il mito di un’era. Il mito della gioventù di un’intera generazione.

E poi la sua grande passione per la terra. L’ultima volta lo abbiamo incontrato al Vinitaly 2019 (ospite di un evento di Confagricoltura) per parlare anche dei suoi vini e presentare il brand ‘Pablito’. La passione per la terra e per la campagna, l’ha avuta da sempre, i suoi nonni avevano i campi, amava raccontare. Dai primi anni duemila gli investimenti a Borgo Cennina, nella Val d’Ambra (Bucine – Arezzo) splendido resort e agriturismo dove Paolo Rossi inizia a produrre vino. Il suo Sangiovese Igt di cui andava fiero, raccontato con lo stesso entusiasmo con il quale si catapultò sul cross dalla sinistra, di Cabrini, per andare a trafiggere per la prima volta Valdir Peres.

 

In tanti eventi legati al mondo del vino e della ruralità, negli ultimi 15 anni succedeva di trovarsi di fronte questa leggenda del calcio mondiale che ha reso orgogliosa una nazione intera, in quella indimenticabile estate del 1982. Dalle prime edizioni di Agrietour ad Arezzo, dove Rossi veniva a cogliere i segreti dell’agriturismo; fino ai tanti appuntamenti legati al vino italiano, del quale era orgoglioso produttore.

Se ne è andato oggi, all’ospedale Le Scotte di Siena, dove era ricoverato per il peggioramento di una malattia incurabile (leggi). Lascia la moglie, la giornalista Federica Cappelletti, le figlie Sofia Elena e Maria Vittoria; e il figlio Alessandro avuto con la prima moglie.

IL RICORDO DEL CONSORZIO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO – “Il vino è gioia da condividere, passione e gusto”. Emozioni che erano le stesse di quando vedevamo giocare lui, Paolo Rossi, l’eroe dei Mondiali del 1982 quando l’Italia sia laureò campione del mondo per la terza volta trainata dai suoi gol. Paolo Rossi era anche un grande amico di Montalcino e appassionato di Brunello tanto che più di una volta è venuto a fare visita al nostro territorio. Venne ad Argiano, dove si concesse una degustazione delle migliori annate di Brunello, “ad iniziare da quelle degli anni ’80, il periodo in cui giocava a calcio – ricorda Bernardino Sani, Ceo di Argiano – conservo con molto piacere una bottiglia di Brunello di Montalcino Riserva del 1982 da lui autografata. Una grande persona e un amante del Brunello, gli sarebbe piaciuto esportare in Cina le eccellenze di Montalcino”.

 

 

 

 

 

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