Coltivazioni devastate dai cinghiali. Gli agricoltori delle Vallette (Padova) pronti ad una class action

PADOVA – Gli agricoltori della località “Le Vallette”, compresa tra i Comuni di Este e Ospedaletto Euganeo, sono pronti a fare una class action per chiedere i danni causati dai cinghiali se non otterranno una rapida e concreta risposta da parte della Regione Veneto e della Provincia di Padova.

È quanto ha scritto Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova, in una lettera indirizzata all’assessore ai Parchi della Regione Veneto Cristiano Corazzari, al presidente della Provincia Fabio Bui, al prefetto Renato Franceschelli e al vicepresidente del Parco regionale dei Colli Euganei Antonio Scarabello.

Una lettera spinta dall’esasperazione degli imprenditori agricoli della zona, che da anni denunciano la presenza anomala degli ungulati e danni tangibili alle colture, mais e soia principalmente. E ora che sono in partenza le semine di grano, mais e soia nell’area esterna al Parco si teme che ancora una volta tutto il lavoro verrà distrutto dalle scorribande degli animali selvatici.

“Siamo in una fase di evidente stallo, che ha portato alla presenza di esemplari in zona esterna al Parco, ma non possiamo più ammettere le giustificazioni sentite finora – scrive Barbetta –, come le carenze di personale delle Province o della Città metropolitana di Venezia o le problematiche di carattere operativo e organizzativo da parte degli enti competenti”.

Giustificazioni emerse, ancora una volta, in uno scambio epistolare tra Confagricoltura e i diversi enti avvenuto nel periodo natalizio, nel quale è ritornato il rimpallo di competenze di intervento intra ed extra Parco Colli Euganei, ma anche la carenza di risorse necessarie per l’operatività.

“Alla luce della più recente giurisprudenza della Cassazione, in tema di applicabilità della responsabilità ex articolo 2052 del Codice civile, tutte queste giustificazioni non possono più valere”, avvisa Barbetta. E quindi “le nostre aziende associate si riservano di agire per vie legali al fine di ottenere l’integrale risarcimento del danno subito”.

“Sono anni che scriviamo a tutti – sottolinea Delio Peruffo, presidente di zona di Confagricoltura Este -, chiedendo che venga potenziata l’azione di contenimento degli animali. Ma assistiamo a continui ping pong, mentre i ristori sono sempre esigui e in ritardo. Di fronte a questa situazione gli agricoltori del Basso Padovano si vedono costretti ad abbandonare una delle più diffuse e importanti colture della nostra zona, il mais. Non lo riteniamo giusto. La Regione Veneto deve assumersi la responsabilità della fauna selvatica che scorrazza liberamente. A questo proposito c’è una sentenza riguardante la Regione Puglia che ha riconosciuto agli agricoltori tutti i danni causati alle colture e alla produttività delle aziende, sostenendo che è l’ente regionale responsabile degli animali selvatici”.

La proliferazione della fauna, ricorda Barbetta, è un problema che sta trasformando tutto il territorio provinciale in un luogo dove è difficile vivere e lavorare. “Tra cinghiali, nutrie e gazze subiamo ogni anno danni per centinaia di migliaia di euro – dice -. Acquistiamo terreni, lavoriamo, li sistemiamo e ci devastano tutto. Ora nel Parco dei Colli è arrivato anche il lupo e sentiamo chi inneggia alla biodiversità. Riteniamo che il suo arrivo non rappresenti affatto un arricchimento, bensì un ulteriore elemento di criticità che va ad aggiungersi alle altre. Se continuiamo così avremo un inselvatichimento del nostro territorio e non so se, tra un po’, dovremo aspettarci pure l’orso”.

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