Banche e imprese. Il credito come strumento di emancipazione per l’agricoltura italiana

ROMA – Conoscenza, specializzazione, analisi, capacità di dialogo e prontezza nel dare risposte: sono queste le parole d’ordine emerse nel seminario-webinar sui temi del credito in agricoltura, organizzato da Confagricoltura insieme ai principali stakeholder del settore.

“Sviluppare la cultura della finanza all’interno dell’Organizzazione, perché le strutture territoriali di Confagricoltura siano in grado di supportare le crescenti attese degli associati, mettendoli in condizione di cogliere le opportunità offerte dagli strumenti del sistema bancario nazionale”. E’ l’obiettivo illustrato dal direttore generale Francesco Postorino in apertura dei lavori, ai quali ha partecipato una nutrita platea (oltre 200 collegamenti) di dirigenti e rappresentanti territoriali dell’Organizzazione.

Di livello gli intervenuti in rappresentanza del Ministro dello Sviluppo Economico, del Mediocredito Centrale, ma anche di tutto il circuito bancario nazionale (Unicredit, Credit Agricole, MPS Banca, ICCREA Banca SpA, CREDEM): tutti soggetti che hanno già attivato una capillare azione di sensibilizzazione delle proprie strutture territoriali e un’azione di costante interscambio con Confagricoltura.

“L’ottima riuscita di questo evento – ha dichiarato Matteo Lasagna, vicepresidente di Confagricoltura con delega al Credito – dimostra come lo strumento del credito in agricoltura sia stato fondamentale nel momento della pandemia, ma anche che dovrà continuare ad esserlo nella prospettiva di un’uscita dall’emergenza che stiamo ancora vivendo“.

“La pandemia ha messo in difficoltà svariati ambiti del settore primario – ha sottolineato Lasagna – e gli strumenti messi in campo dal governo hanno mitigato solo in parte le necessità di un momento drammatico dal quale ora vogliamo e dobbiamo rialzarci per guardare al futuro”.

Il seminario di Confagricoltura, primo di un ciclo di appuntamenti già programmato, mette in chiaro risalto come vi sia un crescente bisogno di incentivi improntati a favorire lo sviluppo di un settore, quello primario, che vuole e sa fare strategia, partendo dal dialogo con le banche per avere strumenti concreti per progredire sui fronti dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e della semplificazione burocratica.

“Oltre le convenzioni classiche e già disponibili – ha aggiunto il vicepresidente di Confagricoltura – ci aspettiamo di dare risposte effettive nell’interesse degli associati che stanno trainando, in un momento di crisi diffusa, l’economia di questo Paese. Noi ci siamo, non siamo intimoriti dinnanzi alle sfide e migliorare l’accesso al credito per le imprese agricole è una priorità”.

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