Zootecnia. Centinaio: Non si riduca a un brevetto l’indipendenza alimentare. Ci siamo già passati con i vaccini

ROMA – “Se ridurre la zootecnia significa fare ricorso alla carne sintetica diciamo ‘No grazie’. Non possiamo correre il rischio di ritrovarci nella stessa situazione in cui ci siamo trovati per quanto riguarda i vaccini: ovvero dipendere da chi detiene i brevetti. Tanto più che si sta parlando di un bene primario per eccellenza, ovvero il cibo”.

Zootecnia – Lo evidenzia il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali Gian Marco Centinaio.

“Permettere che l’ideologia guidi le nostre scelte è rischioso, lo è in politica, così come quando si decide cosa mettere o meno nel nostro piatto. La zootecnia italiana – ricorda Centinaio – è tra le più sostenibili in Europa, e quindi tra le più sostenibili nel mondo. E le nostre regioni hanno produzioni di eccellenza che vantano riconoscimenti Dop e Igp.

Eppure in questi giorni carne e latticini sono motivo di dibattito e oggetto di nuovi attacchi da parte di associazioni ambientaliste che hanno chiesto a Bruxelles politiche in grado di ridurre il loro consumo del 70% entro il 2030 e dell’80% entro il 2050 rispetto ai livelli attuali. Vorremmo conoscere nel dettaglio gli studi scientifici che giustificherebbero queste richieste e la nostra domanda è: con cosa si vorrebbe sostituirli?

Con carne sintetica e cibi prodotti in laboratorio da multinazionali in nome del Green? L’agricoltura è uno dei pochi settori che è riuscito a ridurre le proprie emissioni di CO2 negli ultimi anni e l’Europa ha i più alti standard al mondo per il benessere animale.

Se smettessimo di promuovere la nostra produzione alimentare sarebbe solo a discapito degli animali da allevamento e dell’ambiente, a vantaggio di altri paesi”, conclude Centinaio.

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