Vandali distruggono una gabbia per le nutrie di un’azienda nel padovano

PADOVA – Confagricoltura Padova esprime sconcerto per l’atto vandalico compiuto sabato notte in un’azienda agricola di Vigonza.

Ignoti sono entrati nella proprietà aziendale e hanno distrutto una gabbia per le nutrie, che si trovava in un angolo del giardino. I titolari l’hanno trovata appesa a una cancellata lungo gli argini. Una collocazione che appare come un gesto dimostrativo, dato che lungo il canale trovano rifugio intere famiglie di nutrie. È stata sporta denuncia ai carabinieri.

“Siamo amareggiati per l’accaduto – sottolinea Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova -. I titolari dell’azienda agricola, che produce seminativi, usavano quella gabbia d’inverno, quando gli animali escono dalle tane e vanno in cerca di cibo devastando intere coltivazioni di frumento e colza. Ogni anno spendono migliaia di euro per riparare i danni fatti dalle nutrie ai fossati e alla carreggiata, perché con il terreno dissestato c’è il rischio che il trattore finisca nel canale o che qualcuno si faccia male. Chi è entrato furtivamente nell’azienda è giunto dalla parte dell’argine, che essendo demaniale non è chiuso, ed è entrato nella proprietà con l’intenzione di distruggere quella gabbia. Già in passato i titolari avevano subito un gesto simile da alcuni animalisti, ma è un modo di protestare che riteniamo inaccettabile. Gli agricoltori fanno di tutto per difendersi dalla fauna selvatica che si riproduce in maniera esponenziale e distrugge i loro raccolti e devono pure subire questi attacchi insensati. Così non possiamo andare avanti”.

La Regione Veneto ha di recente approvato il nuovo piano regionale per il controllo della nutria, che conferma la cattura con gabbie eseguita anche dai proprietari dei fondi, appositamente formati. “I nostri agricoltori seguono corsi di formazione e agiscono in regola con tutte le disposizioni – spiega Barbetta -, ma sono soli in questa battaglia contro l’invasione della fauna selvatica. Gli enti pubblici, che dovrebbero intervenire a difesa degli argini e del territorio, non sono presenti e gli agricoltori, che con i propri mezzi e i propri soldi lo fanno, si trovano pure a subire sabotaggi e danni. Chiediamo che le istituzioni ci tutelino, mettendo a disposizione anche le forze dell’ordine per impedire queste azioni intimidatorie e dannose”.

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