Prezzo latte. Copagri: inaccettabile mancata applicazione intesa. Pronti a dichiarare stato di agitazione

ROMA – “In una situazione in cui gli allevamenti sono ancora alle prese con le ripercussioni della pandemia, aggravate dagli aumenti dei prezzi dell’energia e delle principali materie prime utilizzate per l’alimentazione delle vacche da latte, che hanno impattato in maniera significativa sui costi di produzione, riteniamo inaccettabile la mancata applicazione del protocollo di intesa nazionale per il sostegno alla filiera lattiero-casearia, stipulato al Mipaaf quasi due mesi fa”.

ALLARME PREZZO LATTE – Lo afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina, segnalando che si sta aggravando la situazione nelle stalle e che, nonostante il positivo andamento del mercato, i prezzi del latte conferito non coprono gli aumentati costi di produzione.

“Ricordiamo che l’intesa, con il coinvolgimento dell’intera filiera e con l’intervento, per la prima volta, anche della GDO, prevedeva il raggiungimento di un prezzo minimo di 41 cent/L, che doveva poi essere adattato ai contesti produttivi delle regioni del centro e del sud del Paese, inserendo il differenziale di mercato in maggiorazione; la mancata applicazione dell’accordo, nella stragrande maggioranza dei casi, ha causato un danno per gli allevatori che secondo nostre stime supera i 500 milioni di euro solo nel 2021”, continua.

“Alla luce di questa preoccupante e inaccettabile situazione, riteniamo prioritario riunire nuovamente i componenti della filiera per ridiscutere i termini, la durata e le condizioni applicative di un accordo che doveva far sentire i suoi effetti già da quasi due mesi e che, invece, risulta ancora quasi del tutto inapplicato”, rimarca il presidente della Copagri, ad avviso del quale “serve un confronto anche per stabilire come trasferire ai produttori quanto non è stato corrisposto nelle mensilità di novembre e dicembre”.

“Il riequilibrio strutturale della distribuzione del valore aggiunto lungo la filiera è una conditio sine qua non per dare un minimo di certezza e di tranquillità a un settore produttivo di fondamentale importanza per l’economia del Paese; per raggiungere tale equilibrio bisogna anche valutare la possibilità di escludere dai premi comunitari e dai fondi del PNRR tutti coloro i quali non tengono conto di quanto previsto dall’intesa”, prosegue Verrascina, annunciando che “in mancanza di riscontri oggettivi, siamo pronti a dichiarare lo stato di agitazione del comparto”.

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