Assicurazioni agricole agevolate: +5,1% il valore del mercato, +7,6% i premi versati alle compagnie assicurative

ROMA – Cresce nel 2021 il mercato delle polizze assicurative agricole assistite da agevolazione pubblica.

È quanto si evince dalla relazione di Ismea, presentata in occasione del XIV Convegno nazionale sulla gestione del rischio organizzato da Ce.S.A.R. Umbria (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale dell’Umbria) e ASNACODI Italia (Associazione Nazionale Condifesa Italia) lo scorso venerdì 11 febbraio.

In base alle stime sulla campagna assicurativa 2021, elaborate dall’Istituto a partire dai dati trasmessi dalle compagnie, il mercato delle assicurazioni agricole agevolate in Italia ha raggiunto nel suo complesso un valore di 8.887 milioni di euro (considerando le polizze sulle colture vegetali, sulle strutture e sulla zootecnia) evidenziando un incremento del 5,1% sul 2020.

Si tratta di un nuovo massimo che si inserisce in un trend di crescita ormai pluriennale e che conferma la capacità di tenuta del sistema di fronte alle restrizioni e alle difficoltà logistiche e operative imposte dall’emergenza pandemica.

Di contro – precisa l’Ismea – prosegue ormai da 5 anni anche la tendenza al rialzo delle tariffe assicurative. Nel 2021 si è registrato un incremento dei costi medi del 3,4%, che ha portando il valore di premi versati nel 2021 a quota 603,2 milioni di euro (+7,6% sul 2020). A incidere sui rincari nell’anno appena trascorso non è stato solo lo squilibrio del loss ratio (il rapporto tra sinistri e premi) ma anche il contributo del tasso di inflazione (+1,9% nel 2021).

La composizione del portafoglio assicurativo che emerge dal preconsuntivo di campagna conferma la forte concentrazione dei contratti sulle colture vegetali, la cui quota di mercato sfiora il 73%, contro il 14,4% delle produzioni zootecniche e il 12,6% delle strutture aziendali. La zootecnia ha rappresentato tuttavia, nell’anno appena trascorso, il segmento più dinamico, con un aumento del 11,3% del valore assicurato a fronte di un +4,1% delle coltivazioni e +4,3% delle strutture aziendali.

L’analisi dei dati territoriali mette in luce una forte spinta da parte delle aree del Mezzogiorno, che sta progressivamente restringendo l’ampio divario esistente con il Nord Italia. Nell’ultimo anno la crescita nel Sud dei valori assicurati è stata dell’11,7% (dopo il più 10% messo a segno nel 2020 e il più 40% nel 2019), mentre il Nord è avanzato del 3,3% e il Centro dell’1,2%. Il peso del Settentrione rimane comunque preponderante concentrando quasi l’80% del valore assicurato, con le prime 4 regioni: Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Trentino Alto-Adige che da sole rappresentano una quota del 60%.

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