Girasole. Se salta la semina di marzo danni incalcolabili per le aziende alimentari con assenza di olio di girasole

BOLOGNA – Atlante, azienda di Bologna che opera nel settore della grande distribuzione alimentare come partner strategico a cui si affidano le principali catene italiane per la selezione, importazione e distribuzione di prodotti alimentari da tutto il mondo, porta l’attenzione sulla crisi dell’olio di girasole che si verificherà a livello di stock e di produzione alimentare in Italia e in Europa. L’olio di semi di girasole è tra gli ingredienti più presenti in tantissimi prodotti alimentari, dai biscotti, alla maionese, alle creme spalmabili fino a tutte le preparazioni di pasta ripiena, ma anche sughi e pesti così come tutti quei prodotti destinati alla grande distribuzione, ma anche le fritture.

Marzo è il periodo di semina del girasole, l’Ucraina ne è il principale produttore al mondo e se, a causa della mancanza dei fertilizzanti provenienti dalla Russia, venisse a mancare la semina di marzo, il prossimo raccolto e, di conseguenza, gli stoccaggi saranno irreparabilmente compromessi. Nel giro di poche settimane, i paesi europei finiranno le loro scorte e ogni tipo di azienda alimentare si troverà ad affrontare una crisi che comporterà uno svuotamento degli stock e la conseguente mancanza dei prodotti a scaffale nei supermercati. Nella campagna 20/21 l’Italia ha importato dall’extra-UE circa 298.000 tonnellate di olio di girasole, il 91% dall’Ucraina (272.000 t) Il secondo partner è la Moldova con circa 26.000 t e anche quel 9% che viene dalla Moldova è a rischio. L’Italia produce 250.000 ton di olio di semi di girasole e importa il 65% del fabbisogno circa. Attualmente 50.000 tonnellate sono ferme nei porti bloccati in Ucraina.

Atlante, dopo aver raccolto le testimonianze dei produttori e delle tante aziende con cui collabora, si sta muovendo per chiedere alle autorità competenti una deroga temporale per utilizzare tipologie di oli alternativi e salvare quindi la produzione dei prossimi mesi. Natasha Linhart, CEO di Atlante, commenta: “L’olio di girasole è un ingrediente di importanza mondiale. Nelle condizioni attuali è necessario trovare una soluzione, almeno temporanea, che permetta all’industria alimentare di utilizzare oli come quello di colza, cocco o di palma, per far fronte alla crisi che sta arrivando. In mancanza dell’olio di girasole, inoltre, i prezzi andranno alle stelle, ma non si tratta solo dei prezzi, il fattore più preoccupante è la disponibilità. L’allarme che stiamo lanciando riguarda le scorte: se non agiamo subito, le scorte attuali non saranno sufficienti.”

Atlante è un’azienda bolognese con sede a Casalecchio di Reno, guidata da Natasha Linhart, che opera nel settore della grande distribuzione alimentare come partner strategico a cui si affidano le principali catene italiane e straniere per la selezione, importazione e distribuzione di prodotti alimentari da tutto il mondo. Opera in 10 paesi (Giappone, Svizzera, Corea del Sud, Stati Uniti, Sudafrica, Israele, India, Regno Unito, Olanda e Francia) su 4 continenti, conta 80 dipendenti, con un fatturato di 176 milioni di euro e gestisce oltre 1500 prodotti alimentari.

 

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