Indicazioni Geografiche, De Castro guida la riforma. Annunciato il relatore per il Parlamento Ue

BRUXELLES – “Salvaguardare e rafforzare quella che rappresenta una delle storie di maggior successo dell’Unione: saranno questi gli obiettivi imprescindibili del mio lavoro sulla riforma del sistema delle Indicazioni geografiche”.

Così Paolo De Castro, membro della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Ue, annuncia la nomina a relatore della proposta di regolamento che modifica l’attuale sistema di protezione delle Ig che la Commissione presenterà ufficialmente giovedì, 31 marzo prossimo. La conferma è arrivata durante la diretta dell’on. De Castro a Target – Obiettivo Agricoltura in diretta sui canali di Agricultura.it

“Condividiamo pienamente l’obiettivo della Commissione di rafforzare la protezione e ampliare la diffusione di questi prodotti di altissima qualità, invidiati in tutto il mondo: basti pensare che la Dop economy vale 75 miliardi di euro a livello europeo, e 17 miliardi a livello italiano, di cui quasi 10 miliardi vengono esportati sui mercati esteri. Al contrario – prosegue De Castro – siamo preoccupati da proposte che possano portare a un indebolimento del ruolo dei consorzi, o a una delega della responsabilità di analisi e valutazione dei disciplinari di produzione all’Ufficio europeo dei brevetti, che non possiede quelle competenze prettamente agricole che invece può mettere a disposizione la direzione generale Agricoltura della Commissione”.

Negli ultimi anni – spiega l’europarlamentare PD – le Ig hanno rappresentato anche uno straordinario strumento politico per l’Unione: basti pensare all’Halloumi cipriota, simbolo di una rinnovata stagione di dialogo con la comunità turco-cipriota, o al prosciutto d’Istria, la prima Dop transfrontaliera europea, che ha posto fine ad anni di controversie tra i produttori sloveni e croati”.

“Un patrimonio economico e politico, oltre che culturale e sociale, per il quale siamo pronti a metterci al lavoro fin da subito, in collaborazione con tutti i consorzi di tutela e produttori europei, con l’imperativo – conclude il neo-nominato relatore dell’europarlamento – di salvaguardare un sistema senza eguali nel mondo, e rafforzarlo ulteriormente affinché casi come quello del Prosek croato non possano più ripetersi”.

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