Zootecnia. Al seminario bovini ARAL, bilancio positivo: allevatori in campo per la sostenibilità

PADENGHE SUL GARDA (BS) – Il Sistema Allevatori lombardo sta moltiplicando gli sforzi per ridurre l’impatto dell’attività zootecnica sull’ambiente, nell’ottica di un nuovo approccio consapevole all’economia circolare. Questo il messaggio emerso dalla 24esima edizione del Seminario Bovini SATA organizzato nei giorni scorsi a Padenghe sul Garda da ARAL, l’Associazione Regionale Allevatori della Lombardia. Un appuntamento ormai tradizionale, che da sempre rappresenta un’importante occasione di aggiornamento per tecnici ed addetti ai lavori sui progressi che la ricerca mette a disposizione del settore per migliorare costantemente le sue performance in termini di impatto ambientale e sostenibilità.

L’obbiettivo primario di Aral rimane quello di difendere ma anche sviluppare le produzioni zootecniche lombarde: opzione quest’ultima che assume una rinnovata importanza alla luce della difficile situazione internazionale legata al conflitto russo-ucraino, che ha messo in luce tutte le fragilità del nostro sistema agricolo in termini di dipendenza dall’estero e di deficit negli approvvigionamenti. Ma anche in questa nuova ottica espansiva per il comparto rimane comunque prioritario l’impegno a non derogare nei confronti di una responsabilità sociale ormai sempre più percepita come asset fondamentale anche per la sostenibilità economica, che rimane comunque il primo pilastro per continuare a lavorare e produrre. Fondamentale del resto mantenere alta la guardia su questo fronte anche per rispondere alle esigenze della società civile e del popolo dei consumatori, che guarda all’allevamento intensivo sempre maggiore attenzione e sensibilità.

Decisamente ampio quindi il ventaglio di tematiche affrontato nella due giorni di Padenghe, che ha offerto davvero un approfondimento a 360 gradi sui diversi fronti che vedono coinvolta la zootecnia lombarda: una filiera che, con oltre 1,5 milioni di bovini e 5 milioni di suini, rappresenta un sistema imprescindibile nell’economia agricola nazionale. In primo piano l’analisi dell’impatto dell’attività agricola sulle acque e sull’aria con il tema centrale della questione nitrati e della gestione del carico di azoto (circa 242 mila tonnellate annue, di cui 170 mila circa assorbite dalle colture), nel quale si inserisce la novità della liberalizzazione dell’uso del digestato decisa a livello governativo come misura urgente conseguente alla guerra in Ucraina. Scelta che potrebbe avere un contributo significativo per la riduzione di quel surplus annuale di azoto (circa 70 mila tonnellate) oggi riconducibile in modo prioritario all’utilizzo di prodotti chimici importati dall’estero.

Forte anche l’impegno per ridurre le emissioni di ammoniaca nell’aria (di cui in gran parte è responsabile proprio l’agricoltura) tramite una gestione più razionale degli effluenti. Il tutto senza dimenticare che, come ricordato da Guido Lanzani di Arpa Lombardia, il particolato è in diminuzione costante ed in Lombardia la media di superi dei valori delle polveri sottili, per quanto ancora superiore al limite di 35 giornate annue, ha raggiunto una media di 60 giornate contro le oltre 200 di dieci anni fa. Parimenti, come sottolineato da Silvia Motta di Regione Lombardia, i principali punti monitoraggio lombardi delle acque profonde mantengono ormai livelli percentuali di nitrati stabili e non particolarmente preoccupanti.

Nonostante ciò rimane sempre alta l’attenzione di tecnici, ricercatori e dell’intero mondo allevatoriale nel ricercare soluzioni tecniche e gestionali per diminuire l’impatto dell’attività zootecnica nell’alveo di un concreata economia circolare a beneficio della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Cenni di miglioramento significativi, che confermano senz’altro anche l’approccio più virtuoso della zootecnia, che nel frattempo è impegnata anche sul fronte del costante miglioramento del benessere animale e nella gestione delle colture foraggere- Altri argomenti affrontati dal Seminario di Padenghe, dove alcune importanti realtà produttive del territorio hanno raccontato i rispettivi percorsi di mitigazione dell’impatto sull’ambiente.

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