Zootecnia. Piccoli allevatori crescono: ad Agriumbria si sono sfidati gli studenti degli Istituti Agrari d’Italia

BASTIA UMBRA (PG) – Gli allevatori di domani in sfida per raccontare il futuro di una professione. E’ successo nell’ultima edizione di Agriumbria, l’appuntamento agricolo che si è svolto dal 1 al 3 aprile scorso a Umbriafiere, dove si sono date gara ben 54 le squadre di futuri periti agrari, provenienti da scuole di tutta Italia, in competizione nelle tre gare di valutazione: quella delle bovine da latte, razza Frisona Italiana, organizzata da AIA-Anfibi; quella dei bovini da carne, razza Chianina, organizzata da AIA-Anabic; e quella ancora su bovini da carne, razza Limousine, organizzazione AIA-Anacli.

Molto alto il livello di confronto ad Agriumbria, tanto che nella prima categoria, quella sulle bovine da latte, si è registrato per la prima volta, un ex-aequo con tre istituti, su 24 in gara, con il punteggio di 114,2: primo posto a pari merito, dunque, per l’Istituto Agrario “Serpieri” di Bologna, per il “Cuppari” di Alanno (Pescara) e per il “Cassata-Gattapone” di Gubbio (Perugia).Classifica sul filo di lana anche nella sezione dedicata alle Chianine, che ha visto 15 istituti in gara: qui l’oro è andato all’Istituto Agrario “Vegni” di Capezzine-Cortona (Arezzo) con il punteggio di 108,5, tallonato ad appena mezzo punto dal “Cuppari” di Alanno e, al terzo, conn 106,5 punti, dall’Istituto Agrario “Patrizi” di Città di Castello (Perugia). Prima piazza per il Lazio, invece, nella valutazione della razza Limousine alla quale hanno preso parte 15 scuole: sul gradino più alto del podio il “Fratelli Agosti” di Bagnoregio (Viterbo) con 105 punti, con alle spalle l’Istituto Agrario di Sant’Anatolia di Narco (Perugia) e il “Vegni” di Capezzine-Cortona (Arezzo).

L’iniziativa, al di là dei risultati agonistici, ai quali le scuole agrarie italiane tengono molto, si conferma un momento formativo importante per le nuove generazioni di tecnici, molti dei quali decidono poi il proseguimento degli studi in ambito universitario nei diversi dipartimenti di scienze agrarie e nei corsi di laurea in produzioni animali.

(Si ringrazia per la collaborazione Gilberto Santucci)

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