Agrivoltaico: tutto quello che c’è da sapere del bando che tutti stanno aspettando. Le risposte dell’esperto ad agricultura.it

ROMA – Sull’agrivoltaico sono ancora molti i dubbi sulle possibilità reali, le date di uscita del bando (si dice entro l’anno in corso) e soprattutto sui benefici che ne deriveranno per gli agricoltori. Agricultura.it ha fatto il punto con un professionista del settore, Alessandro Boniforte, al quale sono state poste alcune delle domande più frequenti che in questi giorni i lettori stanno inviando alla redazione.

Cosa vuol dire innanzi tutto agrivoltaico?

Per agrivoltaico si intende un impianto fotovoltaico realizzato da un azienda agricola e a servizio della stessa, ovvero un impianto realizzato su coperture dei fabbricati aziendali o realizzato a terra su appezzamenti aziendali mantenendo la possibilità di coltivazione al di sotto dei pannelli installati.

Quale tipo di convenienza/vantaggio può portare all’impresa agricola?
La principale convenienza sta nell’autoconsumo dell’energia prodotta anche se la produzione di energia elettrica effettuata da un azienda agricola si può considerare prodotto agricolo e quindi usufruire della stessa imposizione fiscale. L’installazione di impianti fotovoltaici è un’operazione strategica in termini di sostenibilità ambientale ed energetica, soprattutto in virtù degli ultimi aumenti energetici.

Quali i tempi previsti per il bando ufficiale?
Alla luce delle ultime notizie è ragionevole pensare in un apertura del bando intorno all’autunno 2022

Il fotovoltaico è una pratica ammessa da questi provvedimenti? E se sì con quali vincoli di ammissione e di realizzazione del progetto?
Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici possono accedere agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale. Nello specifico, dovranno essere selezionati e finanziati progetti che prevedono l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività dei soggetti beneficiari, ivi compresi quelli destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica. Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:

a) rimozione e smaltimento dell’amianto

b) realizzazione dell’isolamento termico dei tetti

c) realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto

Oltre al fotovoltaico per quali altri tipi di impianti è previsto il finanziamento dai fondi disponibili?
Al momento il PNRR parla solo di impianti fotovoltaici su tetto

Posso installare un impianto fotovoltaico superiore al fabbisogno aziendale e la differenza venderla in rete al GSE in base ai prezzi vigenti?
La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

ENEA ha istituito una Rete nazionale sull’agrivoltaico: quale lo scopo?

L’obiettivo del network è di arrivare alla definizione di un quadro metodologico e normativo, di linee guida per la progettazione e valutazione degli impianti, di strumenti di supporto ai decisori e di contribuire alla diffusione di conoscenze e promuovere le eccellenze italiane nei settori delle nuove tecnologie per l’energia rinnovabile, dell’agricoltura e del paesaggio.

In generale quali tipi di vincoli vengono imposti dal decreto?

Possono accedere alle risorse:

a) Imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;

b) imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO indicati in un avviso di prossima pubblicazione;

c) indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 del codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad euro 7.000,00.

Interventi e spese ammissibili

Agli interventi realizzati viene riconosciuto un finanziamento in conto capitale. Il contributo è concesso fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a 750mila euro, nel limite massimo di 1 milione di euro per beneficiario.

Gli interventi ammissibili all’agevolazione, da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, devono prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.

Sono considerate ammissibili, ove effettivamente sostenute e comprovate, le seguenti spese:

a) per la realizzazione di impianti fotovoltaici: acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto; sistemi di accumulo; fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi; costi di connessione alla rete; fino a un limite massimo di euro 1.500,00/Kwp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, anche in considerazione delle dimensioni complessive dell’impianto da realizzare e delle correlate economie di scala, e fino ad ulteriori euro 1.000,00/Kwh ove siano installati anche sistemi di accumulo. In ogni caso, il contributo complessivo corrisposto per i sistemi di accumulo non può eccedere i 50mila euro. Qualora siano installate colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali su indicati, una spesa fino ad un limite massimo ammissibile pari a euro 1.000,00/Kw a colonnina, secondo gli importi e le quantità che saranno dettagliatamente individuati nell’avviso di cui all’art. 13;

b) per la rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente, e l’esecuzione di interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti e/o di realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): demolizione e ricostruzione delle coperture e fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi, fino ad un limite massimo ammissibile di euro 700,00/Kwp.

Per tutti gli interventi innanzi elencati sono ammissibili le spese di progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza, direzione lavori e collaudi, se prestate da soggetti esterni all’impresa.

Non sono ammissibili i seguenti costi:

a) servizi di consulenza continuativi o periodici o connessi alla consulenza fiscale, alla consulenza legale o alla pubblicità;

b) acquisto di beni usati;

c) acquisto di beni in leasing ;

d) acquisto di beni e prestazioni non direttamente identificabili come connessi all’intervento di efficienza energetica o all’installazione dell’impianto per la produzione da fonti rinnovabili;

e) acquisto di dispositivi per l’accumulo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici già esistenti;

f) lavori in economia;

g) pagamenti a favore di soggetti privi di partita IVA;

h) prestazioni gestionali;

i) acquisto e modifica di mezzi di trasporto;

j) spese effettuate o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o di collegamento, come definito dall’art. 2359 del codice civile o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza;

k) pagamenti effettuati cumulativamente, in contanti e in compensazione.

Sono ammessi a finanziamento solo impianti fotovoltaici di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione.

Il contributo va richiesto esclusivamente in via telematica tramite l’apposita piattaforma. I termini per l’invio delle domande saranno fissati con successivi provvedimenti.

Gli interventi dovranno essere realizzati, collaudati e rendicontati entro 18 mesi dall’erogazione delle risorse, salvo richiesta di proroga. Deve essere garantita comunque la realizzazione, collaudo e rendicontazione degli interventi entro il 30 giugno 2026.

 

Alessandro Boniforte è un perito agrario. Titolare dell’agenzia AStudio di Carignano (To) che da oltre 15 anni opera nel settore della consulenza aziendale alle aziende agricole e grazie alla convenzione con il gruppo Liberi professionisti è in grado di essere l’intermediario tra le azienda e la pubblica amministrazione.

VAI ALLO SPECIALE GRUPPO LIBERI PROFESSIONISTI

 

 

Informazione pubblicitaria