Vino. Contro la flavescenza della vite, controlli serrati nell’alessandrino

ALESSANDRIA – Con il posizionamento delle trappole gialle in vigneti campione situati in tutte le zone vitate della Provincia di Alessandria anche in questa campagna sono incominciati i monitoraggi volti alla verifica delle popolazioni dello Scaphoideus titanus che, come tutti ormai ben sanno, è l’insetto vettore della Flavescenza dorata della vite.

Dal 1998 la Flavescenza dorata è presente in provincia di Alessandria: dai territori vitati del Tortonese, ove dapprima si è manifestata, si è poi diffusa in tutta la Regione: da 24  anni provoca gravi morie delle piante di vite.  La valutazione dei danni non si deve limitare alla mancata produzione delle uve di alta qualità come quelle che vengono prodotte nei diversi areali vitati alessandrini, ma anche al patrimonio viticolo che qui da noi è simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica. L’unico modo di difendere la vite è il controllo dell’insetto vettore con interventi mirati. Il Comitato di coordinamento per la difesa fitosanitaria integrata delle colture della provincia di Alessandria, grazie all’indispensabile contributo finanziario che la Camera di Commercio Alessandria – Asti da alcuni anni ha erogato, sta monitorando la diffusione sul nostro territorio dello Scaphoideus titanus. Ha collaborato anche Confagricoltura Alessandria.

“I monitoraggi nel 2022 stanno assumendo connotazioni molto diverse da quelli degli anni precedenti. Infatti quest’anno sono oltre 150 i vigneti nei quali si stanno piazzando le trappole attrattive dell’insetto (3 per vigneto): abbiamo più che raddoppiato le stazioni di verifica – ci informa Marco Castelli, direttore del Comitato di coordinamento – Ogni 15 giorni le trappole verranno sostituite e, mediante un’attenta lettura degli insetti presenti su ogni trappola effettuata dai tecnici delle Associazioni Agricole, verranno contati gli esemplari adulti di Scaphoideus titanus. Infatti sono proprio gli adulti dell’insetto che principalmente trasmettono la malattia. La nostra attività, vista la sua importante valenza territoriale, viene svolta in strettissimo contatto con Settore Fitosanitario Regionale”.

Questi monitoraggi consentiranno non soltanto di poter finalmente disporre di una fotografia capillare e puntuale della diffusione dell’insetto vettore sul nostro areale, ma permetterà anche di raccogliere informazioni più dettagliate per la determinazione dell’epoca ideale per gli interventi a difesa della vite, sulla base delle indicazioni impartite dalla Regione e con questa concordate. L’attività proseguirà fino al mese di ottobre; in questo modo sarà possibile  osservare la dinamica di sviluppo delle popolazioni anche alla luce dei cambiamenti climatici in atto.

“I dati raccolti negli ultimi anni vedono un aumento della popolazione di Scaphoideus titanus anche oltre la vendemmia: per questo occorre prestare la massima attenzione alle popolazioni del vettore, specialmente in momenti in cui la vite è meno presidiata, come appunto i momenti post raccolta”. Queste, infatti sono situazioni che possono esporre la vite a infezioni tardive che “potrebbero comportare un problema fitopatologico maggiore negli anni prossimi. Con i nostri monitoraggi, grazie al lavoro dei tecnici e ai contributi della CCIAA di Alessandria – conclude Marco Castelli – noi non abbassiamo la guardia”.

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