Ue. Cia: basta proclami servono fatti. Sistema agricolo in default con crisi energetica

ROMA – La crisi congiunturale determinata dallo shock energetico, la tagliola del Nutriscore e la direttiva Ue su un’ulteriore riduzione dei pesticidi.

Presentati oggi dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini i dossier più scottanti del mondo rurale, nell’ambito del X congresso del Copa Cogeca a Spalato. Negli incontri di Fini con Zxenek Nekulae, ministro dell’agricoltura della Cechia -leader del Consiglio Ue- e con il presidente del Parlamento Ue, Norbert Lins, c’è spazio anche per una dichiarazione di solidarietà agli agricoltori ucraini, rappresentati da Mariia Didukh.

“Il prezzo dell’energia elettrica, in Italia, è diventato insostenibile per le nostre aziende, mentre quello del gasolio agricolo è raddoppiato nell’ultimo semestre -ha dichiarato Fini- senza contare gli spaventosi rincari dei fattori produttivi, in cima quelli di fertilizzanti indispensabili come urea e nitrato ammonico”. Per Cia, non è più tempo di proclami da Bruxelles, servono pragmatismo e risorse finanziarie ad hoc per impedire il default del sistema rurale italiano. “La crisi non può pesare solo sulle spalle dell’agricoltura, che sta facendo sforzi enormi per evitare ripercussioni sui consumatori -prosegue Fini-, non sono, dunque, più rinviabili misure strutturali dall’Ue a supporto della liquidità delle imprese”. Ribadito da Cia anche il “no” al Nutriscore, che confonde i consumatori e penalizza soprattutto nell’export tutte le produzioni di qualità e la ferma opposizione alla revisione del regolamento Ue sui fitofarmaci, che lascerebbe il mondo agricolo senza difese dai parassiti e dagli effetti disastrosi del climate change.

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