Ucraina. L’attacco russo ai depositi di olio di girasole porta il prezzo a +60%

ROMA – Colpisce direttamente il carrello della spesa degli italiani l’attacco russo ai depositi di olio di semi di girasole che con un balzo dei prezzi del 60% è il prodotto alimentare che ha avuto il maggior aumento nell’ultimo anno. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai fiumi di olio di semi di girasole perduti lungo le strade di Mykolaiv per la distruzione delle cisterne da parte dei droni, sulla base dei dati Istat sull’inflazione.

Dall’Ucraina – sottolinea la Coldiretti – sono arrivate in Italia quasi la metà (46%) delle importazioni nazionali di olio di girasole per un totale di ben 260 milioni di chili, lo scorso anno. La mancanza di olio di girasole si è fatta sentire in Italia dove – continua la Coldiretti – risulta introvabile sugli scaffali dei supermercati e numerose catene sono state costrette a razionare le vendite mentre molte industrie alimentari hanno dovuto modificare le ricette dei proprio prodotti. Oltre che tal quale per le fritture, l’olio di girasole – conclude la Coldiretti – viene impiegato infatti dall’industria alimentare per la produzione di conserve, salse, maionese, condimenti spalmabili e la ripresa delle forniture può significare risparmi economici per le imprese costrette a rifornirsi con prodotti alternativi più costosi.

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