Avicoltura. Copagri, sveltire gli indennizzi per le aziende colpite da aviaria

ROMA – “E’ di fondamentale importanza continuare a lavorare per portare avanti il confronto tra gli attori della filiera avicola, con il fine ultimo di accelerare e convergere rapidamente sull’obiettivo di portare un ristoro reale alle tantissime imprese agricole, in attesa ormai da diversi mesi, danneggiate dalla crisi causata dalla zoonosi sostenuta dal virus influenzale sottotipo H5N1, cosiddetta influenza aviaria, e dai noti incrementi dei costi di produzione e dell’energia”. Lo ha sottolineato la Copagri, intervenendo all’odierna riunione del Tavolo tecnico della filiera avicola, svoltasi al Masaf.

“L’epidemia di influenza aviaria – ha ricordato la Copagri – ha fatto sì che il comparto, in relazione all’accertamento di oltre 300 focolai in quelle che sono le maggiori regioni avicole del Paese, subisse l’abbattimento di oltre 15 milioni di capi; per tali ragioni, oltre ai necessari interventi sul fronte dei ristori, per dare ossigeno alle aziende è altrettanto fondamentale continuare a lavorare sul versante del credito, agendo rapidamente per tutelare un comparto che è uno dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare nazionale, con numeri significativi a livello di produzione e di indotto”, ha ricordato la Copagri.

“Fortunatamente, ad oggi, il virus sta colpendo con una minore incidenza e questo non solo in ragione della sorveglianza epidemica messa in campo dalle ASL e dal Ministero della Salute, ma anche perché a causa dei danni subiti lo scorso anno ci sono molti vuoti nella filiera”, ha osservato la Confederazione, esprimendo apprezzamento per l’operato del Masaf e guardando con favore al lavoro dei ricercatori sui vaccini.

“Un settore come quello avicolo, tra i pochissimi a raggiungere l’autosufficienza e caratterizzato da una situazione nella quale il 100% delle carni avicole consumate proviene da allevamenti nazionali, non può essere lasciato indietro nei sostegni nazionali e comunitari”, ha continuato la Copagri, segnalando che “tali mancanze riguardano anche il comparto delle galline ovaiole, dove l’Italia è tra i maggiori produttori UE”.

“Per tali ragioni, la proposta del Masaf di istituzionalizzare le modalità con le quali affrontare emergenze simili all’aviaria non può che vederci concordi, perché questo significherebbe razionalizzare le misure contro le crisi; è necessario, però, un approccio pragmatico, ma soprattutto concertato a tutti i livelli istituzionali, da quello territoriale a quello nazionale, per consentire di tutelare concretamente un comparto che rappresenta una parte fondamentale dell’agroalimentare nazionale”, ha concluso la Confederazione.

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