Nuova Pac, fitosanitari e prezzi delle commodities. Le sfide dell’agricoltura italiana lette dal presidente di Ismea, Angelo Frascarelli

ROMA – All’indomani dall’avvio del nuovo percorso della Pac, le sfide dell’agricoltura italiana sono tante, di vario tipo e con varie potenziali ripercussioni. Abbiamo fatto il punto con il presidente di Ismea, il Prof. Angelo Frascarelli, partendo dall’attualità e puntando alle ricadute di breve-medio periodo.

Prof. Frascarelli la nuova Pac è finalmente al via con il Piano Strategico nazionale. Cosa comporterà per l’agricoltura italiana?

“Due le parole chiave che si dovranno intersecare: produttività e transizione ecologica, ma occorre anche gradualità. Questo grazie agli ecoschemi che anche nel nostro Paese rappresenteranno il percorso per arrivare agli obiettivi previsti dall’Unione Europea in tema di sostenibilità. Dovrà essere un percorso graduale e il compito dei tecnici sarà quello di accompagnare gli agricoltori con un piano chiaro che porti anche ad investimenti mirati a questo scopo, per arrivare ad un’agricoltura più produttiva e più ecologica.”

Sui fitosanitari a livello europeo è in corso una partita che spaventa molto gli agricoltori italiani. Cosa succederà?

“La proposta fatta dall’UE lo scorso 15 giugno rientra nella più ampia politica di riforma del cosiddetto Farm to Fork che prevede l’abbattimento del 50% dell’utilizzo di chimica. Per l’Italia equivale all’abbattimento del 62% dell’utilizzo di fitosanitari. C’è da dire che i nostri agricoltori avevano già in parte cominciato un percorso di riduzione, ma per il tipo di agricoltura che abbiamo nel nostro Paese ci vuole più tempo. Per questo attualmente la Commissione ha accettato di lavorare a uno studio di impatto. La direzione è sicuramente giusta, ma occorre riformulare in maniera graduale l’adeguamento da parte dei singoli paesi, magari proponendo anche alternative, quindi dando tempo di poter innovare, per trovare soluzioni diverse all’utilizzo della chimica, continuando a contrastare le malattie e tutelare la produzione.”

Nel 2022 abbiamo assistito a un mercato impazzito sul fronte dei seminativi. Cosa ci dobbiamo aspettare nel 2023?

“Nel 2022 abbiamo assistito ad un aumento dei prezzi e dei costi – come è stato rilevato dai report ISMEA sul tema – dovuti a vari fattori, non solo la guerra, che ha comportato problemi di logistica, ma anche maggiore incertezza, aumento dei costi dell’energia e dei fattori di produzione, condizioni meteorologiche avverse in alcuni dei principali paesi fornitori e la persistente forza della domanda mondiale di cibo. Nel 2022, sono aumentati i prezzi della maggior parte delle commodities agricole, che sono riusciti a coprire l’aumento dei costi di produzione, seppure con differenze tra i vari prodotti. In sintesi, l’effetto dell’aumento dei costi è stato ammortizzato. Il 2023 si presenta come un anno ad alta criticità; gli agricoltori si troveranno a dover lavorare con costi alti, con una probabile diminuzione dei prezzi”.

 

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