Manovra. Copagri Sardegna, Luci, ma soprattutto ombre per l’agricoltura sarda

SESTU (CA) – “Nella manovra finanziaria 2023-25, recentemente approvata dal Consiglio regionale, l’agricoltura può vantare qualche risultato, anche se le scelte operate non ci soddisfano pienamente”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri, ad avviso del quale “per il primario ci sono luci e ombre, in quanto sono state disattese diverse proposte della Federazione”.

“Nel testo ci si limita ad affrontare le emergenze, rischiando in tal modo di non far fare passi avanti al comparto, di non produrre innovazione, crescita produttiva e aumento di competitività sul mercato”, prosegue Patteri, secondo cui va letto in quest’ottica l’ulteriore cofinanziamento regionale, fortemente richiesto dalla Copagri, pari alla differenza tra le risorse annuali riservate all’Isola per il PSR nella passata programmazione e quelle stanziate per il nuovo periodo, i famosi 23 milioni l’anno.

“Diamo atto agli assessori regionali al bilancio Giuseppe Fasolino e all’agricoltura Valeria Satta – aggiunge il presidente – di aver accolto la nostra proposta, pur limitando il finanziamento a tre anni in luogo dei cinque richiesti, così come riconosciamo il contributo delle opposizioni, che hanno sostenuta la proposta presentando un emendamento che tendeva a coprire l’intero quinquennio; ci aspettiamo ora che Satta concerti con il ‘Tavolo Verde’ la destinazione dei nuovi fondi disponibili”.

“Spiace invece constatare che, dopo aver presentato una proposta di legge di stabilità ove mancavano, forse per la prima volta, disposizioni in materia di agricoltura, non siano state prese in considerazione le proposte rivolte all’allargamento del principio di multifunzionalità delle imprese agricole per un concreto riconoscimento del ruolo dell’agricoltore custode, in primo luogo del territorio”, osserva il direttore della Copagri Sardegna Pietro Tandeddu.

“Analogo dispiacere si esprime per il mancato accoglimento delle misure volte all’avvio di un piano straordinario di valorizzazione delle terre pubbliche, all’istituzione di un osservatorio generale del settore agricolo, alla copertura finanziaria di tutte le domande presentate sugli accordi di filiera nella cerealicoltura e infine agli interventi che miravano ad impegnare l’Amministrazione e il Consiglio all’elaborazione e all’approvazione , entro l’anno, di una nuova ‘legge di orientamento dell’agricoltura sarda’”, conclude Tandeddu.

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