Vino e acqua. In Franciacorta una ex cava diventa un bacino di raccolta

BRESCIA – Dopo l’inaugurazione della prima ex cava trasformata in bacino di raccolta idrica a Castrezzato, la Lombardia si conferma regione-pilota negli interventi di contrasto alla crisi climatica: ANBI Lombardia, Consorzio di bonifica Oglio Mella e Consorzio Franciacorta hanno, infatti, concordato un protocollo d’intesa con l’obbiettivo di migliorare l’efficienza e l’estensione del servizio irriguo nel territorio delle eccellenze enoiche bresciane e per individuare soluzioni in grado di gestire le emergenze.

“Grazie a questa intesa ed al finanziamento regionale, che copre in parte i costi – spiega Gladys Lucchelli, Direttore di ANBI Lombardia – si è avviato uno studio per verificare la fattibilità tecnico-economica dell’ampliamento dell’attuale reticolo irriguo, gestito da Consorzio di bonifica Oglio Mella; inoltre sarà valutata la fattibilità tecnico-economica di nuovi pozzi consortili ed invasi per lo stoccaggio d’acqua, nonchè per la realizzazione della relativa rete distributiva”.

In particolare, la ricerca punta ad individuare le migliori soluzioni per lo stoccaggio e la distribuzione dell’acqua, in modo da renderla disponibile per l’irrigazione delle superfici agricole franciacortine. La stima dei fabbisogni irrigui si articolerà in diverse fasi per arrivare ad una proiezione, che consideri le variabili meteorologiche fino al 2050.

“Le conseguenze dei cambiamenti climatici si stanno evidenziando con velocità imprevista e, in attesa di cospicui investimenti statali per indispensabili interventi infrastrutturali, i territori si stanno attrezzando per aumentare la propria resilienza. Grazie alla consolidata sinergia fra Regione e Consorzi di bonifica, la Lombardia si conferma un punto di riferimento nazionale” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

La Franciacorta è un’area di grande pregio: 3500 ettari di superfici vitate, dove si coltivano le uve, da cui si producono i rinomati vini D.O.C.G. (Denominazione d’Origine Certificata e Garantita).

“E’ un territorio da tutelare – aggiunge il Presidente di ANBI – soprattutto alla luce di cambiamenti climatici, che provocano eventi meteo estremi: dalle gelate tardive ai lunghi periodi siccitosi, accompagnati da temperature elevate, come lo scorso anno.”

Negli anni, il distretto della Franciacorta ha visto un numero crescente di vigneti ed attualmente la superficie vitata occupa circa il 18% delle superfici agricole; di queste, però, solo una piccola parte è servita da impianti irrigui.

Lo studio lombardo si avvarrà della consulenza scientifica del Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali dell’Università Statale di Milano, che ha sviluppato in questi anni una ricca attività di ricerca, mettendo a punto strumenti di indagine, sistemi di monitoraggio e modelli di simulazione, che permettono di stimare con buona approssimazione i fabbisogni irrigui della vite. Obbiettivo della ricerca è di quantificare i fabbisogni irrigui del territorio del  Franciacorta nelle attuali condizioni agroclimatiche ed in quelle prevedibili sulla base delle proiezioni di cambiamento climatico. In questo modo sarà possibile valutare la possibilità di estendere la copertura del servizio irriguo all’intero territorio consortile, con sempre maggiore efficienza orientata al risparmio idrico.

“Alla luce di queste indicazioni – evidenzia Cesare Dioni, Direttore del Consorzio di bonifica Oglio Mella – potremo attuare, insieme al Consorzio Franciacorta, risposte concrete per rispondere agli effetti della crisi climatica, puntando sull’innovazione nella gestione ottimale delle risorse idriche.”

“L’adozione di una rete funzionale unitamente all’impiego di efficienti tecniche irrigue è diventata una necessità impellente” aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Quanto allo studio in Lombardia è anche in piena sintonia con la strategia del Piano Laghetti proposto a livello nazionale con Coldiretti e che prevede 10.000 bacini medio-piccoli e multifunzionali da realizzarsi entro il 2030 in sintonia con l’ambiente e le comunità locali.”

“L’innovazione irrigua è fondamentale in epoca di cambiamenti climatici, così come l’utilizzo dei dati scientifici per la programmazione agricola. Efficientare la rete irrigua significa dare ulteriore valore al lavoro delle aziende ed avere uno strumento in più per vincere sui mercati” conclude Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia.

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