Flussi. Uila Uil, tema politiche attive lavoro in agricoltura sia strutturale

ROMA – “Gli esiti del click day e la riunione convocata dal Ministero del Lavoro per definire gli ingressi di manodopera extracomunitaria per il prossimo triennio, mettono in evidenza la necessità di politiche attive del lavoro in agricoltura diverse da quelle attuali, che rendano i percorsi occupazionali strutturali e non legati a dinamiche emergenziali”.

Lo dichiara Stefano Mantegazza, segretario generale Uila in merito alla riunione sul tema dei flussi che si è svolta oggi al Ministero del lavoro.

“Apprezziamo l’idea di stabilire il fabbisogno di manodopera per un arco temporale ampio, tuttavia riteniamo sia necessaria una programmazione che coinvolga istituzioni e parti sociali, anche utilizzando le banche date degli enti bilaterali territoriali agricoli, per determinare gli effettivi fabbisogni di lavoratori territorio per territorio e i necessari percorsi formativi per evitare il rischio di avere a disposizione solo manodopera dequalificata ed in eccesso rispetto alle reali esigenze del settore” prosegue Mantegazza sottolineando che i lavoratori extra comunitari impegnati in agricoltura con contratto stagionale sono circa 200.000 con un turn over intorno al 25% annuo (circa 40.000 lavoratori ogni anno cambiano settore o paese).

“Evitiamo che il confronto sulla programmazione triennale prevista dai nuovi decreti sia l’ennesima occasione sprecata” conclude Mantegazza ” affrontiamo il tema delle politiche attive del lavoro in agricoltura definendo un nuovo ruolo per le parti sociali nell’interesse dei lavoratori e delle imprese”.

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