Patate, firmato l’accordo quadro per l’Emilia Romagna fino al 2026

BOLOGNA – L’associazione di produttori AgriPat, le cooperative agricole di commercializzazione Apofruit Italia, Cico, Patfrut, gli operatori commerciali, Baschieri Rino s.r.l., Fuitem & Orsini Fruttaexport s.r.l., Leonesi s.r.l, Orsini Ercole s.r.l, Ortofrutticola Parma s.r.l., Romagnoli Fratelli S.p.A., Pizzoli S.p.A., Marmocchi Angiolino s.r.l. e Fruitimprese, hanno sottoscritto il contratto quadro per la cessione delle patate da consumo fresco per il prossimo triennio.

Dopo la firma, apposta venerdì 30 giugno presso la sede del Ce.pa (Centro di Documentazione per la Patata) a Bologna, il documento verrà trasmesso alla Regione per le apposite verifiche e, successivamente, al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per il completamento dell’iter amministrativo previsto dalla normativa vigente.

Per il prossimo triennio il documento firmato, in analogia a quello precedente, prevede  come obiettivi prioritari il miglioramento della qualità della materia prima conferita in linea con le aspettative dei consumatori, lo sviluppo di relazioni economiche fra i soggetti della filiera, l’aggiornamento continuo degli andamenti di mercato a livello nazionale ed internazionale, la definizione del prezzo di conferimento al “conto deposito” secondo le modalità previste, la promozione degli elementi qualificanti e distintivi delle produzioni ottenute nel rispetto del contratto quadro sottoscritto.

L’accordo interessa una quantità di tuberi di poco inferiore al milione di quintali, un quantitativo importante che rappresenta circa il 10% dell’intera produzione nazionale e che, se trovasse una maggiore adesione alla sottoscrizione da parte di altri operatori delle aree produttive limitrofe, potrebbe condurre a risultati più importanti sotto il profilo tecnico e commerciale.

Il documento assume un importante significato in un momento in cui il settore è ancora in forte sofferenza a causa delle conseguenze dovute alle forti piogge che hanno interessato il territorio emiliano romagnolo lo scorso mese di maggio. La situazione climatica che l’Italia sta attraversando, con fenomeni intensi ed estremi, crea un contesto difficile per l’agricoltura: di fronte a questo, la pataticoltura reagisce facendo sistema e individuando una serie di regole comuni a sostegno dell’intero comparto.

Massimo Cristiani, presidente del Ce.Pa, si dice soddisfatto per il risultato ottenuto, frutto del lavoro di regolamentazione, difesa e valorizzazione di una delle più qualificate e innovative produzioni pataticole in Europa. Un’intesa ottenuta grazie al lavoro portato avanti da 35 anni da produttori e operatori commerciali coordinati dal Ce.Pa.

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