Grano. Confagricoltura, Serve un piano nazionale pluriennale

ROMA – “Per il grano, il tasso di autoapprovvigionamento è inadeguato e inferiore al potenziale dell’Italia. È necessario farlo salire con il varo di un piano pluriennale che parta dalle sementi, per arrivare fino alla migliore valorizzazione mercantile delle produzioni nazionali”.

È la posizione espressa dal presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti durante la riunione del tavolo ministeriale di settore, presieduta dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Insieme al presidente Giansanti, ha partecipato alla riunione il presidente della Federazione nazionale di prodotto della Confagricoltura, Carlo Maresca.

Giansanti ha messo in evidenza che gli agricoltori italiani sono costretti ad utilizzare, in larga misura, sementi prodotte all’estero non sempre adatte alle esigenze delle nostre aree di produzione. “Per migliorare la situazione, la ricerca ha un ruolo essenziale – ha aggiunto il presidente della Confederazione –. Anche il CREA può dare un valido contributo in una logica di partenariato tra parti private e settore pubblico”.

Gli accordi di filiera hanno dimostrato di essere uno strumento senz’altro utile per la crescita e il miglioramento qualitativo delle produzioni, “ma vanno rafforzati grazie all’estensione delle intese a tutte le rappresentanze dell’attività di trasformazione”.

Importante anche riconoscere il giusto prezzo alle imprese del comparto. “Gli utilizzatori dei nostri prodotti – ha proseguito Giansanti – hanno giustamente bisogno di garanzie in termini di qualità e quantità, ma allo stesso tempo l’impegno richiesto agli agricoltori va remunerato in modo adeguato e stabile”.

Per quanto riguarda la situazione dei mercati, la campagna è stata segnata da una serie di eventi climatici eccezionali che hanno inciso, in particolare, sulla qualità della produzione. “I prezzi all’origine – ha rilevato il presidente di Confagricoltura – hanno fatto registrare inizialmente una drastica contrazione, a cui ha fatto seguito un rialzo dovuto a fattori esterni come la siccità in Canada, per quanto riguarda il grano duro, e il mancato rinnovo dell’Accordo sul grano dal Mar Nero relativamente al tenero”.

Sempre in materia di quotazioni, Giansanti si è detto favorevole alla ripresa dell’attività, sospesa dal 2022, della Commissione unica nazionale, anche perché “dalle borse merci locali arrivano spesso indicazioni contrastanti non sempre giustificate”.

Il presidente di Confagricoltura ha, infine, chiesto che i cereali siano inclusi nella lista dei settori beneficiari dei sostegni straordinari destinati all’Italia dalla riserva di crisi della PAC. A questo riguardo, è stata rilanciata la richiesta di integrare i fondi della UE (circa 60 milioni di euro) con il cofinanziamento massimo nazionale (200 per cento) consentito dalla UE.

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