I Contoterzisti sempre più vicini all’albo professionale. UNCAI sugli scudi

ROMA – “Ai progressi recentemente acquisiti nel campo della meccanizzazione in agricoltura, deve fare seguito un autentico riconoscimento di chi ne fa un uso professionale, vale a dire i contoterzisti”, l’appello è del presidente di UNCAI Aproniano Tassinari che prosegue sottolineando come i tempi siano maturi per l’albo nazionale degli agromeccanici: “È facoltà del ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida decidere.

In Senato c’è già una proposta di legge, in tutto e per tutto analoga agli albi regionali di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Ci sono le premesse per ottenere su scala nazionale uno strumento riconosciuto come funzionale a una agricoltura efficiente ed efficace da tre importanti regioni d’Italia”.

Grazie ai recenti progressi, la meccanica agricola ha potenziali immensi che rischiano di non essere usati se non sono affidati a professionisti. La sostenibilità dei sistemi produttivi, la protezione degli agroecosistemi, la gestione delle risorse naturali, nonché la mitigazione del cambiamento climatico e l’adattamento ai suoi effetti non sono la mera conseguenza della diffusione della meccanica agricola più avanzata, ma dal suo uso intelligente, quindi corretto e consapevole, e da una professionalità che deve essere riconoscibile. Quella di UNCAI è, quindi, una “chiamata all’azione” rivolta al ministro Lollobrigida per migliorare l’accesso degli agricoltori alla meccanizzazione attraverso i contoterzisti. Questi sono, infatti, la leva per ottimizzare gli investimenti in attrezzature di precisione, per una più profonda digitalizzazione dei sistemi agroalimentari e per diffondere l’agricoltura conservativa e tecniche a ridotta emissione di gas climalteranti. “In poche parole, i contoterzisti sono strumenti indispensabili per promuovere la transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili”, prosegue il presidente di UNCAI. “L’innovazione tecnologica in meccanica agraria è spesso iniziata in Paesi caratterizzati da aziende agricole di grandi dimensioni. L’Italia per adattare le nuove tecnologie alle piccole aziende agricole familiari, che ne caratterizzano il sistema produttivo, ha da sempre bisogno dei contoterzisti. Occorre creare un ambiente imprenditoriale favorevole alla realizzazione di servizi agromeccanici più accessibili, disponibili, convenienti e tempestivi per tutti gli agricoltori. L’innovazione tecnologica deve quindi poggiare sull’innovazione organizzativa incentrata sul contoterzismo professionale, il solo che possa favorire la programmazione e il consolidamento delle aziende agricole a livello di territorio e intergenerazionale. In questi ultimi dodici mesi, grazie al dialogo con le istituzioni e non poche insistenze, UNCAI è riuscita a inserire i contoterzisti tra i beneficiari del Fondo per l’innovazione in agricoltura gestito da Ismea, del Bando meccanizzazione del PNRR. Ora con l’Albo nazionale è tempo di chiudere finalmente il cerchio”, conclude Aproniano Tassinari.

Informazione pubblicitaria