Caos etichette: il Prosecco Doc è una delle denominazioni più toccate dal provvedimento UE

TREVISO – “Non c’è limite al peggio!” Questo il commento sintetico di Stefano Zanette, Presidente del Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, alla lettura delle “Domande e risposte sull’attuazione delle nuove disposizioni dell’UE in materia di etichettatura dei vini” pubblicate dalla Commissione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 24 novembre scorso.

“Il nostro sistema produttivo – spiega Zanette – è già stato vessato dalla circostanza che i nostri vini, che concluderanno il processo di spumantizzazione dopo il 7 dicembre prossimo, dovranno essere immediatamente assoggettati alla nuova normativa, anticipando di circa un anno la sua applicazione rispetto alle altre produzioni enologiche. Ma ora, l’indicazione di riportare la scritta “ingredienti” sotto al QR Code, appare non solo irrazionale ma anche contraria ad ogni più elementare principio di sostenibilità.”

Molte aziende, infatti, hanno per tempo deciso di adeguarsi alla nuova normativa, mandando in stampa decine di milioni di etichette in ottemperanza alle prescrizioni del nuovo Regolamento che, a quindici giorni dalla sua entrata in vigore, trova nelle FAQ emanate dalla Commissione un’interpretazione estensiva che rischia non solo di costringere le aziende a cestinare quanto fatto ma, peggio ancora, di non consentire loro di disporre delle “nuove” etichette per soddisfare la domanda di Prosecco, in uno dei momenti cruciali per la commercializzazione delle nostre produzioni.

“Da europeista convinto – conclude Zanette – non posso che dirmi sconcertato per questo atteggiamento che, da un lato, non giova ad alcuno e, dall’altro, mortifica quanti, con il loro lavoro e il loro impegno, ritenendo di doversi adeguare alla norma, si sentono presi in giro da chi, con molta probabilità, non ha nemmeno avuto la compiacenza di cercare di capire la complessità del nostro sistema produttivo, rendendosi refrattario ad ogni possibile soluzione alternativa”.

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