Ripristino Natura: in Commissione UE passa il regolamento che non soddisfa l’Italia

ROMA – “E’ stata persa l’occasione per segnare un punto di svolta nell’applicazione del Green Deal all’agricoltura. Con la nuova normativa verrà messo a rischio il potenziale produttivo del settore. Vogliamo comunque ringraziare gli europarlamentari italiani per l’attenzione che hanno rivolto alle nostre argomentazioni”.

Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sul voto espresso oggi dal Parlamento europeo, che ha approvato il risultato del trilogo con il Consiglio e con la Commissione sulla proposta di regolamento riguardante il ripristino della natura (Nature Restoration Law).

“L’intesa finale – rileva Giansanti – è decisamente peggiorativa rispetto alla posizione che era stata votata dal Parlamento europeo per tutelare la superficie agricola e l’attività produttiva. Inoltre, non sono stati previsti fondi aggiuntivi per il raggiungimento degli obiettivi fissati. E’ chiaro che le risorse finanziarie necessarie non potranno essere in alcun modo attinte dal bilancio della PAC”.

“Dopo il ritiro della proposta di regolamento sui fitofarmaci – prosegue il presidente di Confagricoltura – ci attendevamo un esito diverso. La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse naturali e della biodiversità devono coesistere con la salvaguardia dei livelli di produzione”.

“La sostenibilità ambientale non può essere perseguita contro gli agricoltori che sono i primi guardiani dell’ambiente. Serve un cambiamento di rotta rispetto alla linea finora tenuta dalla Commissione e che abbiamo sempre contestato”, conclude Giansanti.

“Ora facciamo affidamento sugli esiti del dibattito sul futuro dell’agricoltura che si terrà al prossimo Consiglio europeo, come annunciato ieri dalla presidente Giorgia Meloni nel videomessaggio alla nostra assemblea a Bruxelles”.

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