ROMA – Il via libera al cambio dello status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto” è un passaggio fondamentale verso una gestione più equilibrata e pragmatica dei grandi carnivori in Europa, andando nella giusta direzione di salvaguardare la specie e di tutelare al contempo le aziende zootecniche, soprattutto nelle aree interne e rurali.
Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il voto della plenaria del Parlamento Ue, che conferma il grande lavoro portato avanti anche dalla Confederazione.
La votazione odierna, infatti, è l’esito di un articolato percorso politico e tecnico durato 18 mesi, a partire dalla proposta avanzata dalla Commissione nel dicembre 2023 e successivamente sostenuta dal Comitato Permanente della Convenzione di Berna. Rappresenta, inoltre, la risposta concreta a istanze portate avanti con determinazione da parte di Cia, che ha svolto un ruolo attivo nel sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle gravi criticità causate dall’espansione incontrollata dei predatori, in particolare per la zootecnia.
In questo modo si riconosce, da un lato, il successo della Direttiva Habitat nel favorire il recupero delle popolazioni di lupi in Europa e, dall’altro, la necessità crescente di dotarsi di strumenti più flessibili ed efficaci a livello nazionale e regionale per affrontare l’aumento dei conflitti tra lupo e attività umane.
“Siamo soddisfatti per questo importante risultato: è un atto di responsabilità verso il mondo agricolo e l’intero sistema territoriale -spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. È urgente un approccio realistico e scientificamente fondato, che coniughi la difesa della biodiversità con la tutela delle imprese agricole e delle comunità locali. Solo così potremo garantire coesistenza, sicurezza e futuro ai nostri allevatori e ai nostri territori”.
Cia, ora, auspica una rapida attuazione del nuovo quadro normativo, affinché le autorità possano dotarsi degli strumenti necessari per una gestione sostenibile e responsabile della fauna selvatica, a tutela del patrimonio rurale e ambientale del Paese.