RAVENNA – Riccardo Severi, direttore di AIFE/Filiera Italiana Foraggi , è stato riconfermato alla presidenza del Gruppo foraggi essiccati del Copa-Cogeca (Comitato delle organizzazioni professionali agricole-Confederazione generale delle cooperative agricole) durante l’assemblea annuale che si è svolta il 12 giugno scorso a Bruxelles.
Alla vicepresidenza un’altra riconferma, quella del francese Eric Masset.
“Ringrazio le Organizzazioni che hanno creduto in me e sostenuto la mia candidatura rinnovando la mia nomina alla presidenza del Gruppo foraggi essiccati in Copa-Cogeca, dimostrando nei miei confronti stima e fiducia – sottolinea Severi – Il nostro è un Gruppo di lavoro molto coeso e soprattutto impegnato a promuovere un settore che ha davanti a sé numerose sfide e altrettante opportunità.
Nel corso dell’assemblea i temi all’ordine del giorno hanno riguardato innanzitutto l’analisi dei dati produttivi relativi al 2024 e le stime per l’anno in corso nei 5 Paesi europei – Italia, Spagna, Francia, Germania, Olanda e Bulgaria – che fanno parte della Commissione intersindacale dei disidratatori europei (Cide).
Lo scorso anno la produzione complessiva di foraggio disidratato ha raggiunto 3.145.878 tonnellate con la Spagna a guidare il gruppo a quota 1.133mila tonnellate seguita da Italia (970.000t.) Francia (770.000t.) Germania (185.878t.) Olanda (68.000t.) e Bulgaria (19.000t.): rispetto alla produzione del 2023 c’è stato un incremento di circa 72mila tonnellate. Per quanto riguarda la produzione 2025, le stime che a inizio anno parlavano di una sostanziale stabilità rispetto al 2024 sono state smentite dalle rese che soprattutto in Spagna e in Francia, con il primo taglio, hanno invece evidenziato un calo significativo dovuto in gran parte agli effetti dei cambiamenti climatici che a periodi particolarmente siccitosi alternano altri con piogge copiose.
Fortunatamente l’Italia, pur in presenza di una stagione molto variabile, non ha registrato un analogo andamento. Va sottolineato che gli impianti di trasformazione sempre più innovativi, riescono a compensare con una lavorazione appropriata in termini di qualità la perdita causata dal calo produttivo. Bisogna comunque considerare altre e non meno importanti variabili come le turbolenze geopolitiche a livello internazionale che rischiano di innescare repentine impennate dei costi di produzione.
Sempre in riferimento alle conseguenze dei cambiamenti climatici, durante l’Assemblea Copa-Cogeca abbiamo convenuto che occorre incentivare la ricerca scientifica legata al miglioramento genetico del seme proprio per contrastare gli effetti negativi che le condizioni meteo possono causare alla pianta”.
Nella discussione di un dossier molto articolato, l’Assemblea del Gruppo foraggi essiccati guidato da Riccardo Severi ha riservato un ampio spazio alla presentazione dello studio voluto da AIFE/Filiera Italiana Foraggi, che analizzando tutte le fasi produttive dell’erba medica disidratata, quindi dal campo alla stalla, ha permesso di ottenere la Certificazione di sostenibilità. Lo studio rappresenta l’intera base associativa AIFE/Filiera Italiana Foraggi distribuita su 8 regioni.
“Il lavoro che abbiamo commissionato e che ha condotto Turtle srl, spin-off dell’Università di Bologna guidato dal professor Augusto Bianchini – afferma Severi – è stato presentato sia al Gruppo foraggi in Copa Cogeca che all’incontro annuale organizzato sempre a Bruxelles con la DG Agri. Si tratta al momento di uno studio unico a livello internazionale che dettaglia nei minimi particolari e con rigore scientifico la valutazione dell’impronta ambientale dell’erba medica lungo l’intero ciclo produttivo.
La ricerca ha suscitato grande interesse e molta attenzione da parte di tutti i partecipanti ai due incontri in Copa Cogeca e in DG Agri e diversi esponenti del settore, in rappresentanza dei rispettivi Paesi, hanno manifestato l’intenzione di seguire la strada tracciata da AIFE/Filiera Italiana Foraggi in un’ottica di maggiore valorizzazione e promozione del foraggio, e dell’erba medica in particolare, essiccato e disidratato.
La comunicazione a questo riguardo sarà fondamentale – conclude – perché solo attraverso un’informazione corretta e puntuale la filiera potrà raggiungere gli obiettivi che si è data non solo da un punto di vista commerciale, ma soprattutto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Come AIFE/Filiera Italiana Foraggi siamo molto orgogliosi di questo studio che non è un punto di arrivo, bensì il nastro di partenza per la corretta valutazione del carbon footprint delle materie prime destinate all’agroalimentare”.