FederUnacoma celebra ottant’anni di storia. 360 imprese associate. Riferimento internazionale per la meccanizzazione agricola

BOLOGNA – FederUnacoma, l’associazione italiana dei costruttori di macchine agricole, festeggia i suoi ottant’anni di storia in occasione dell’assemblea annuale. In crescita costante le attività, che fanno di FederUnacoma una delle organizzazioni più strutturate e dinamiche nel sistema confindustriale.

“Uno degli obiettivi fondamentali – ha ricordato il direttore generale Simona Rapastella – è stato promuovere la meccanizzazione come elemento chiave delle filiere agroalimentari e agroindustriali”.

FederUnacoma è nata nel 1945 con appena dieci soci fondatori, e oggi è una delle realtà più importanti del sistema Confindustria. Nei suoi ottant’anni di vita – celebrati a Bologna – l’associazione ha vissuto attivamente tutte le fasi della storia economica del Paese, e ha sviluppato un sistema di servizi per le imprese associate particolarmente ampio. “La nostra organizzazione è cresciuta costantemente in questo arco di tempo – ha spiegato il Direttore Generale Simona Rapastella – ma negli anni più recenti le attività hanno avuto una forte accelerazione, come dimostrano alcuni dati statistici del decennio e soprattutto i resoconti relativi agli ultimi cinque anni”.

“Dal 2015 ad oggi abbiamo avuto 164 nuove industrie associate, che hanno portato l’attuale base associativa a 360 imprese – ha detto Rapastella – la fiera dell’EIMA è passata da un totale di 236 mila presenze (2014) a 347 mila (2024), e la rassegna di Agrilevante da 58 mila presenze (2013) a 95 mila (2023) confermando la Federazione come un organizzatore fra i più accreditati nella scena fieristica internazionale”.

Ogni settore di attività mostra dati di rilievo, se si pensa che nella promozione sui mercati esteri la Federazione svolge missioni, fiere collettive e attività di relazioni in oltre 80 Paesi; che attualmente presidia 65 gruppi tecnici presso il comitato europeo CEMA e gli enti normativi internazionali; che in ambito statistico realizza l’analisi e il monitoraggio di 9 settori di specializzazione e 100 categorie merceologiche. Nel campo della comunicazione la Federazione ha all’attivo negli ultimi dieci anni oltre 1.300 eventi fra conferenze stampa, workshop e convegni; nella comunicazione on-line e social gestisce 18 siti web e 11 account social, mentre le attività di formazione hanno visto nel decennio la partecipazione di oltre 4.500 addetti delle aziende associate.

“Insieme ai servizi specifici per le imprese – ha ricordato il Direttore Generale – un fronte importante dell’attività è quello delle relazioni istituzionali, a livello nazionale, europeo e internazionale. Già negli anni Cinquanta l’associazione dei costruttori fu protagonista nella realizzazione del Fondo di rotazione per l’acquisto delle macchine agricole, nell’elaborazione del Piano di sviluppo Vanoni per la meccanizzazione dell’agricoltura, nella definizione di tariffe doganali comuni dopo la costituzione del Mercato Comune Europeo, e la rappresentanza delle istanze del settore è proseguita per tutti i decenni successivi”.

“L’obiettivo degli ultimi anni – ha sottolineato Rapastella – è stato soprattutto promuovere la meccanizzazione come elemento decisivo per l’innovazione delle filiere agroalimentari e agroindustriali, e come settore vincente del Made in Italy”. La Federazione è stata protagonista lo scorso anno all’Expo Agricoltura di Doha e al G7 Agricoltura di Siracusa, e quest’anno all’Expo di Osaka, oltre che ad eventi istituzionali del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste come “Agricoltura è” e “VinItaly”. “Il ruolo della meccanica agricola è ormai consolidato presso le istituzioni e nelle sedi politiche – ha concluso Rapastella – ma questo settore si è fatto spazio anche presso l’opinione pubblica, che guarda alle nostre macchine, alle attrezzature, alle tecnologie ad alta automazione e ai robot che lavorano sui campi con curiosità e interesse crescenti. Anche questo è un risultato di cui essere orgogliosi”.

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