ROMA – “In vista dell’approssimarsi dell’attesa presentazione del Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE e della proposta legislativa sulla PAC post2027, intendiamo ribadire la ferma e totale contrarietà della Confederazione Produttori Agricoli ai paventati tagli al bilancio agricolo comunitario…
che rischiano di incidere in maniera significativa non solo sulla tenuta del Primario, ma anche sulla sicurezza alimentare di tutta l’Europa, con ripercussioni dirette anche sul versante ambientale, in ragione dell’insostituibile ruolo svolto dagli agricoltori quali custodi dell’ambiente e del territorio, e su quello sociale, visto il rilevante apporto fornito dagli operatori del Primario contro lo spopolamento delle aree interne”.
Lo rimarca il presidente della Copagri Tommaso Battista, ad avviso del quale “simili interventi potrebbero indebolire sensibilmente alcuni dei valori fondanti alla base della nascita dell’Unione Europea”.
“Allo stesso modo – prosegue il presidente – desta fortissima preoccupazione la paventata creazione di un fondo unico e di un programma nazionale che vadano a sostituire l’attuale impostazione caratterizzata da fondi e piani separati per agricoltura e pesca; tale previsione, qualora confermata, potrebbe inficiare concretamente l’efficacia e la continuità della PAC, mettendo a rischio la tanto auspicata flessibilità nell’applicazione delle misure agricole comunitarie, che solo recentemente si è cominciata a vedere”.
“L’idea di accorpare i due pilastri della PAC con altri fondi, infatti, oltre ad apparire del tutto inadeguata rispetto agli ambiziosi obiettivi comunitari in materia di sostenibilità, rappresenta una minaccia concreta all’attuazione di misure di sviluppo rurale realmente efficaci e capaci di assicurare il futuro del comparto agricolo dell’UE”, rimarca Battista, secondo cui “il rischio che si corre con il fondo unico, inoltre, è quello di andare a promuovere le disparità e le disuguaglianze tra i diversi Stati membri dell’UE”.
“Per tutte queste ragioni, e per molte altre sulle quali torneremo a esprimerci nei prossimi giorni, reiteriamo il nostro appello affinché si inverta prontamente la rotta e si recuperino le ambizioni necessarie ad assicurare la tenuta e lo sviluppo del comparto agricolo comunitario per il settennato 2028-34”, conclude il presidente della Copagri, annunciando che “una corposa delegazione della Confederazione sarà presente il 16 luglio a Bruxelles per seguire con attenzione l’evolversi della situazione e far sentire la propria voce”.