CASERTA – Ansia da dazi di Trump per l’agroalimentare Made in Italy. Non fa eccezione la Mozzarella di Bufala Campana Dop, che nel mercato degli Stati Uniti ha una fetta di export che vale tra il 7 e il 10%, in valore assoluto quasi 30 milioni di euro.
Ne abbiamo parlato con Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP.
Al di là dei numeri attuali, i dazi penalizzerebbero le potenzialità di sviluppo del comparto negli Usa, soprattutto nel canale horeca, dove la mozzarella Dop è percepita come prodotto premium che viaggia tra i 60 e gli 80 dollari al chilo ed è apprezzata nella ristorazione di qualità. Stiamo facendo anche investimenti in innovazione tecnologica per migliorare la logistica che oggi ci penalizza, e tutto questo viene vanificato dazi cosi pesanti.
Al recente Summer Fancy Food di New York siamo stati in prima fila. Abbiamo portato la filatura dal vivo in Union Square per mostrare come nasce la Mozzarella di Bufala Campana Dop: sono rimasti tutti incantati. C’è tanta voglia di Made in Italy, ma cosi è davvero dura.
Abbiamo sempre sostenuto che la strada del dialogo fosse quella giusta per andare oltre la logica dei dazi. Gli Stati Uniti sono un mercato dalle straordinarie potenzialità, ancora da esplorare per noi, alle prese con le difficoltà logistiche di un prodotto fresco, ma su cui stiamo investendo. Intanto stiamo lavorando per consolidare l’export europeo, che rappresenta gran parte del nostro mercato.
Come dicevo nel 2019, riuscimmo ad essere esclusi dalla lista dei prodotti destinatari di nuovi dazi. Stavolta è andata per ora diversamente. Ma teniamo vivo quel filo rosso che ci lega agli amici americani e contiamo sul comune interesse a incrementare il business tra le rispettive realtà.