ROMA – “La mancata proroga della sperimentazione in campo delle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA, attualmente consentita fino a fine 2025, è una doccia fredda per tutto il settore agricolo e il mondo della ricerca, che hanno da tempo imboccato con determinazione la strada dell’innovazione e del miglioramento genetico.
Condizioni fondamentali per aumentare la resistenza dell’agricoltura ai parassiti, permettendo al genoma delle piante di adattarsi con minore stress ai sempre più frequenti effetti del climate change”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista all’indomani dell’inatteso ritiro in Commissione Bilancio del Senato di un emendamento al ddl di conversione del cosiddetto “DL Economia”.
“Consentire lo svolgimento delle attività di ricerca in agricoltura presso siti sperimentali autorizzati, con il fine ultimo di ottenere produzioni vegetali in grado di rispondere in maniera adeguata alla scarsità idrica e a stress ambientali e biotici di particolare intensità, è una condizione dirimente per raggiungere la tanto decantata rivoluzione green, puntando al contempo ad incrementare la produzione e a utilizzare altresì minori quantità di carburanti, fertilizzanti e agrofarmaci”, rimarca il presidente della Copagri.
“Proprio per queste ragioni, un eventuale e malaugurato stop alla sperimentazione in campo rischia di vanificare i tanti e virtuosi esempi sparsi a macchia d’olio lungo tutta la Penisola, con ricerche che abbracciano la gran parte delle produzioni di punta del Paese, dalla vite al riso fino ad arrivare a diversi prodotti ortofrutticoli”, prosegue Battista, ricordando che “le TEA non vanno assolutamente confuse con i ‘vecchi OGM’ transgenici, con cui non hanno nulla da spartire in quanto non fanno altro che accelerare ciò che già avviene in natura, ovvero la selezione delle piante che meglio si adattano a determinati contesti”.
“Davanti al rischio di perdere i grandi risultati derivanti dalle sperimentazioni in campo e a fronte del fatto che risulta complesso, se non impossibile, programmare delle semine con una norma in scadenza fra pochi mesi, e quindi senza avere le necessarie certezze, facciamo appello a tutta la politica affinché si adoperi con la massima celerità per scongiurare il rischio di mandare in fumo i frutti di ricerche dalle quali dipende il futuro prossimo dell’intero comparto agricolo”, conclude il presidente della Copagri.