ROMA – È di ieri l’annuncio del ministro dell’agricoltura: “Il nuovo portale delle innovazioni del CREA rappresenta un tassello importante per valorizzare e rendere accessibili i risultati della ricerca.
In un tempo in cui l’innovazione è una leva strategica per affrontare le sfide globali, è essenziale che i risultati della scienza escano dai laboratori e arrivino a supporto delle imprese, delle istituzioni e dei cittadini” ha dichiarato Francesco Lollobrigida.
Siamo subito andati a esplorare il nuovo sito CREA e, tra le ultime news, ci siamo fermati su “Albo esperti CREA: Vuoi essere chiamato a far parte delle commissioni di concorso del CREA?”. Quella parola – “Albo” – per UNCAI e per tutti i contoterzisti ha un sapore speciale. “Da anni invitiamo Parlamento e Governo a istituire un albo professionale che dia riconoscimento, trasparenza e credibilità a chi, con i mezzi agricoli, le lavorazioni agromeccaniche e la propria esperienza, sostiene l’agricoltura italiana”, commenta Aproniano Tassinari, presidente di UNCAI.
Sul modello dei registri già operativi in Lombardia e in Emilia-Romagna (e in attesa di attuazione in Marche e Veneto), l’ultima proposta di legge, a prima firma dell’onorevole Davide Bergamini, promette di incanalare il settore nella modernità, promuovendo professionalità e responsabilità: “Necessita solo di un piccolo correttivo, ma ci dovremmo essere”, evidenzia Tassinari che sottolinea: “Per gli imprenditori agromeccanici l’Albo vuole essere ciò che per gli agricoltori è l’articolo 2135 del Codice civile: un riconoscimento formale e una codifica chiara, che distingua finalmente l’imprenditore agromeccanico dall’imprenditore agricolo. Solo così potremo valorizzare competenze specialistiche, orientamento al cliente e rigore operativo”.
L’istituzione dell’Albo nazionale colmerebbe un vuoto legislativo e statistico. Oggi l’articolo 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99 definisce in modo sommario l’attività conto terzi, ma manca una disciplina organica che riconosca l’imprenditore agromeccanico come figura professionale autonoma. Eppure, gli agromeccanici rappresentano una leva fondamentale per la sicurezza nei cantieri agricoli, l’adozione di tecnologie digitali, la tutela ambientale e la resilienza dei territori.
Un registro nazionale permetterebbe di tracciare la distribuzione territoriale delle imprese agromeccaniche; supportare politiche pubbliche mirate per la transizione ecologica e la gestione del rischio in agricoltura; migliorare l’efficienza energetica e certificare le lavorazioni; rafforzare il trasferimento tecnologico al campo, in linea con la visione di Lollobrigida di un’agricoltura “che affonda le radici nella nostra tradizione ma guarda al futuro con strumenti nuovi, capaci di valorizzare le eccellenze del territorio”.
“L’Albo nazionale delle imprese agromeccaniche rappresenta un passaggio cruciale per la modernizzazione del comparto primario italiano – conclude Tassinari –. Il riconoscimento normativo di questa figura professionale è una condizione necessaria per dare trasparenza, qualità e competitività a un settore che opera dietro le quinte del ciclo produttivo ma ne è uno dei principali fattori abilitanti”: UNCAI invita oggi tutte le forze politiche e le istituzioni a fare leva sugli stimoli dell’innovazione, traducendoli in un impegno concreto per approvare senza esitazioni la legge sull’Albo professionale dei contoterzisti.