Rimodulazione FEASR. Uncai: Un’occasione da non sprecare, semplificare l’accesso ai regimi di qualità

ROMA – Con il via libera definitivo al DDL 2551, che converte il DL 95/2025, il Governo ha messo in campo un intervento tanto tecnico quanto decisivo: estendere anche al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF) la possibilità di rimodulare i Programmi Nazionali di Sviluppo Rurale (PNSR) finanziati dal FEASR 2014–2022, con l’obiettivo urgente di spendere tutte le risorse residue entro il 31 dicembre 2025.

“Un colpo di coda legislativo, sì. Ma potenzialmente un colpo d’ala per il comparto agricolo italiano. E, se ben indirizzato, anche per il settore agromeccanico e per i contoterzisti, che ne rappresentano la forza motrice invisibile”, sottolinea il presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti, Aproniano Tassinari.

La rimodulazione approvata mira a un’azione semplice e immediata: spostare risorse da misure poco spese a quelle con maggior capacità di assorbimento. In altre parole, togliere carburante dove i motori sono spenti e metterlo dove si può correre.

“Ma perché funzioni, serve semplicità. Soprattutto per chi lavora sul campo – in senso letterale. Le misure da privilegiare devono essere chiare, accessibili, operative in tempi rapidi”, prosegue Tassinari. “Le esperienze dei Programmi di Sviluppo Rurale ci insegnano che a funzionare davvero sono state le misure a superficie (ambiente, agricoltura biologica, benessere animale, indennità compensative, soprattutto per le zone svantaggiate), che si sono rivelate piattaforme ideali per interventi a basso attrito burocratico e ad alta intensità di spesa”.

E i contoterzisti? “Ricordiamolo, non sono semplici fornitori, ma facilitatori di innovazione”. Nell’ambito regolamentare della programmazione 2014–2022, non vi è alcun divieto al loro coinvolgimento. Anzi, si possono individuare ambiti nei quali la loro inclusione risulta pienamente coerente, ad esempio nei bandi per la digitalizzazione, la formazione, la consulenza tecnica o la cooperazione.

La rimodulazione potrebbe dunque offrire l’opportunità di riattivare misure sottoutilizzate, come quella sulla cooperazione, favorendo progetti per l’adozione di tecnologie agricole innovative dove i contoterzisti, spesso, sono i primi a investire. Potrebbe inoltre rafforzare interventi mirati alla meccanizzazione intelligente, laddove associata a sostenibilità, risparmio idrico e riduzione dell’uso di agrofarmaci, o includere i contoterzisti nei progetti di consulenza tecnica, oggi troppo spesso costruiti su modelli scollegati dalla realtà delle imprese agricole.

“In primo luogo – continua Tassinari – la rimodulazione potrebbe semplificare l’accesso ai regimi di qualità o alle misure agroambientali, riconoscendo il valore operativo dei servizi agromeccanici che li rendono concretamente applicabili sul campo”.

Oltre alla rimodulazione, il DDL appena convertito incrementa due capitoli di spesa strategici: aggiunge 47 milioni di euro al Fondo per l’innovazione agricola per il 2025 che vede i contoterzisti tra i beneficiari de 5 milioni di euro per la filiera suinicola, sempre per l’anno in corso.

La palla ora è nelle mani del Ministero dell’Agricoltura

“Il tempo stringe, e la vera sfida sarà tradurre la rimodulazione in bandi praticabili, con criteri snelli, digitali e aperti alle filiere reali del lavoro agricolo, contoterzisti compresi. Non c’è spazio per misure sofisticate ma lente. Servono leve immediate: bonus a superficie, incentivi per servizi agromeccanici sostenibili perché professionali, contributi per l’adozione condivisa di tecnologie agricole 4.0”, aggiunge Tassinari. UNCAI – l’Unione Nazionale dei Contoterzisti Agromeccanici Italiani – si rende disponibile a collaborare con il MASAF per segnalare priorità, esigenze di filiera e opportunità concrete di spesa, nella logica dell’interesse collettivo.

IN SINTESI

Rimodulazione FEASR: occasione da cogliere per l’agricoltura e i contoterzisti

Con la conversione del DL 95/2025 (DDL 2551), il Governo ha autorizzato il Ministero dell’Agricoltura (MASAF) a rimodulare i fondi residui del FEASR 2014–2022 per evitarne il disimpegno entro fine anno. Un intervento tecnico, ma cruciale per il settore agricolo.

“Serve spostare risorse da misure poco spese a quelle realmente operative, puntando su strumenti semplici e immediati”, spiega Aproniano Tassinari, presidente di UNCAI. Le misure a superficie (biologico, ambiente, benessere animale) si confermano più efficaci, ma la vera novità potrebbe essere il coinvolgimento diretto dei contoterzisti, da sempre protagonisti invisibili dell’innovazione in campo.

La rimodulazione potrebbe riattivare misure come la cooperazione, la consulenza, e sostenere la meccanizzazione intelligente, puntando su sostenibilità e agricoltura 4.0.
Il DDL stanzia inoltre +47 milioni al Fondo per l’innovazione agricola e +5 milioni alla filiera suinicola.

“Ora servono bandi snelli, digitali, e realistici. UNCAI è pronta a collaborare con il MASAF”, conclude Tassinari.

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