BRUXELLES – Produrre frutta in Friuli Venezia Giulia è oggi una sfida in salita.
Le nuove disposizioni europee, come la recente entrata in vigore del Regolamento UE 2025/158 che abbassa il limite massimo di residuo dell’Acetamiprid – prodotto utilizzato contro la cimice marmorata asiatica – mettono in difficoltà la frutticoltura regionale e nazionale, già provata da una crisi che si combatte su più fronti. Eventi climatici estremi, diffusione di nuovi parassiti e concorrenza dei mercati esteri si sommano alle restrizioni imposte da Bruxelles.
Sull’argomento interviene l’eurodeputata Anna Maria Cisint, che dichiara: “La Commissione continua a tradire gli agricoltori facendo il gioco delle tre carte. A inizio mandato affermava che avrebbe evitato misure draconiane del Green Deal, per poi riproporre a distanza di un anno lo stesso modus operandi. È fondamentale utilizzare responsabilmente i mezzi di difesa, ma non si possono prendere decisioni senza includere le esigenze produttive. L’Unione europea continua a mettere sul tavolo disincentivi e poi spera di frenare la fuga degli agricoltori. In tal senso, i dati sugli espianti di frutteti in Italia parlano chiaro”.
Cisint fa sapere di essersi già attivata a Bruxelles con tecnici e portatori d’interesse per avviare un processo di revisione della normativa in materia di fitosanitari.
A sostegno dell’iniziativa anche Livio Salvador, presidente di Frutta Friuli S.C.A.:
“Le limitazioni imposte sull’unico prodotto realmente efficace contro la cimice sono motivo di forte preoccupazione per noi produttori. Abbiamo trasmesso all’europarlamentare Cisint, a integrazione della sua interpellanza, una relazione tecnica per sottolineare sia la necessità di utilizzare questo prodotto in assenza di alternative di pari efficacia, sia ulteriori problematiche legate alla lotta a parassiti come l’afide grigio o la cocciniglia cotonosa, che quest’anno ha invaso i nostri vigneti”.
Cisint e Salvador chiedono congiuntamente alla Commissione europea di coinvolgere Stati membri e Regioni nella raccolta e condivisione di dati tecnici, al fine di identificare le priorità territoriali e revisionare la legislazione vigente in materia di difesa fitosanitaria.
Nel frattempo, una nuova specie invasiva si sta diffondendo nel Nord Italia e in Friuli Venezia Giulia: si tratta della Popillia japonica, un coleottero asiatico già segnalato nei pressi di Lignano.