RAVENNA – Dal 21 al 24 settembre prossimi una delegazione di operatori del settore provenienti dal Giappone, farà tappa in Italia per visitare alcune aziende associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi. L’iniziativa fa parte del progetto triennale EU Dehydrated Fodder, del valore complessivo di 1,180 milioni di euro di cui l’80% finanziato dalla UE, finalizzato alla promozione dei foraggi disidratati prodotti in Europa con l’obiettivo di ampliare le quote di mercato in alcuni Paesi del SudEst Asiatico come Giappone, Vietnam, Indonesia e Taiwan.
Il progetto, triennale, è partito nel 2024 e terminerà alla fine del 2026 ed è realizzato in partenariato con la spagnola Aefa (Associazione nazionale dei produttori di erba medica disidratata).
La delegazione giapponese che visiterà alcune aziende italiane associate ad AIFE/Filiera Italiana Foraggi sarà composta da 8 rappresentanti di altrettante imprese che già importano foraggio disidratato da alcuni Paesi europei, in special modo da Spagna e Italia oltre che dagli USA, destinato alla produzione di mangimi da fornire alle aziende zootecniche del Paese del Sol Levante, oltre a 1 giornalista della stampa specializzata nipponica.
“Già da diversi anni il Giappone rappresenta un nostro importante partner commerciale – spiega il presidente di AIFE, Gian Luca Bagnara – Conosciamo molto bene la capillare attenzione che questo Paese dedica all’alimentazione e alla qualità dei prodotti. La visita programmata dal 21 al 24 settembre prossimi permetterà alla delegazione di approfondire alcuni aspetti che caratterizzano l’attività delle nostre aziende associate a partire dalla sanificazione del foraggio disidratato. Durante gli incontri previsti nei quattro giorni di permanenza in Italia, che saranno scanditi anche da un calendario molto fitto di appuntamenti B2B, ci preoccuperemo di illustrare nel dettaglio ai nostri ospiti tutte quelle fasi di produzione e trasformazione che consentono di ottenere un prodotto disidratato con standard sanitari elevatissimi”.
“Da circa 15 anni il Giappone importa erba medica e foraggio disidratati italiani – interviene il direttore di AIFE, Riccardo Severi – Da sempre siamo riusciti a consegnare un prodotto che risponde perfettamente alle caratteristiche richieste soprattutto in termini di qualità, un aspetto che per i giapponesi è imprescindibile. Dagli iniziali acquisti del prodotto in pellet sono passati anche ai balloni, segno evidente che la fidelizzazione si è consolidata grazie alla garanzia degli elevati standard qualitativi offerti, in grado di superare sempre le rigide regole normative che il Giappone applica all’ingresso dei prodotti importati”.
Nell’ambito delle iniziative previste dal progetto EU Dehydrated Fodder, lo scorso anno AIFE/Filiera Italiana Foraggi ha partecipato a importanti rassegne fieristiche in Indonesia e in Giappone, rispettivamente al Livestock Expo & Forum e alla Fiera dell’Agricoltura di Tokyo, dove era presente ovviamente anche Aefa. Nella capitale del Sol Levante, la delegazione AIFE/Filiera Italiana Foraggi ha avuto l’opportunità di illustrare nel dettaglio agli interlocutori giapponesi intervenuti le specificità dell’erba medica e del foraggio disidratato italiano, ponendo l’accento sulla qualità, sulla sanità, sulla tracciabilità che lo contraddistinguono, sottolineando l’opportunità che può rappresentare per il sistema zootecnico giapponese.
“In quel contesto – puntualizza Bagnara – gli incontri bilaterali tra aziende italiane, spagnole e giapponesi sono stati molto proficui e già allora si era parlato di una visita sia in Italia che in Spagna da parte di una loro delegazione da programmare nel giro di un anno. L’intenzione ha preso forma e sostanza e siamo molto lieti di ricevere questi importanti ospiti anche perché, rispetto agli USA che rappresentano l’altro grande esportatore di foraggio disidratato verso il Giappone, noi possiamo vantare un plus qualitativo non facilmente raggiungibile: riteniamo infatti da sempre che la competitività non si gioca sui prezzi bensì sulla qualità”.
AIFE/Filiera Italiana Foraggi conta una base associativa di circa 30 impianti di trasformazione situati in diverse regioni italiane. Copre circa il 90% della filiera dei foraggi essiccati e disidratati a livello nazionale con una produzione che sfiora 1 milione di tonnellate/anno, con una cospicua quota che prende la via dell’export. Con l’indotto genera un fatturato di circa 450 milioni di euro/anno e complessivamente dà lavoro a circa 13.500 addetti.