VERCELLI – La prima edizione di Riso’, il festival internazionale del riso che si è aperto questa mattina a Vercelli, racconta la risicoltura come storia e tradizione, ma anche come ricerca e tecnologia. FederUnacoma, l’associazione dei costruttori di macchine, attrezzature e componentistica per l’agricoltura, è presente all’evento con una mostra di macchine di ultima generazione specifiche per la risaia.
Mietitrebbie con apposite testate di raccolta, macchine per la creazione e manutenzione degli argini, macchine livellatrici per consentire una distribuzione omogenea dell’acqua nella risaia, sistemi digitali avanzati e persino un robot autonomo per il diserbo meccanico – esposte da FederUnacoma nell’ambito della manifestazione – sono solo un esempio di come la meccanizzazione possa oggi coprire ogni fase della risicoltura. L’industria agromeccanica è presente da lungo tempo nelle aree di coltivazione – lo ricordano anche le retrospettive organizzate nell’ambito di Riso’ con l’esposizione di macchine storiche – ma non smette di investire nella ricerca e nella messa a punto di sistemi sempre più avanzati.
Di questo si è parlato nel corso di un convegno organizzato da FederUnacoma nel pomeriggio, dal titolo “Innovazione tecnica in risaia. Dai macchinari ai sistemi di progettazione e monitoraggio, come si sta modernizzando l’approccio alla coltura del riso”. Nell’intervento che ha aperto l’incontro, Alessio Bolognesi – dell’Ufficio Tecnico di FederUnacoma – ha messo in evidenza come i dati provenienti da sensori e i sistemi con cui sono equipaggiate le macchine più innovative siano fondamentali per affrontare le sfide dell’agricoltura moderna. La sostenibilità economica e ambientale – ha spiegato Bolognesi – è oggi affidata alle tecnologie digitali e all’interoperabilità, vale a dire la gestione integrata dei dati provenienti da fonti diverse, Una tecnologia questa che permette di combinare tutte le informazioni d’interesse agronomico e agromeccanico, e di mettere in connessione l’agricoltura con settori affini e complementari”.
Una descrizione delle macchine attualmente in uso nelle risaie è stata oggetto dell’intervento di Lorenzo Iuliano, del Servizio Tecnico FederUnacoma, il quale ha offerto una ricognizione sulle tipologie tradizionali e soprattutto su quelle più innovative che si stanno affermando nel panorama di settore. Partendo dalle livellatrici, in cui la tecnologia GPS combinata a software di programmazione delle lavorazioni sta rendendo più semplice ed efficace la preparazione dei campi, Iuliano è passato a descrivere i sistemi di alimentazione elettrica degli attrezzi, che peraltro è oggetto di un progetto pilota piemontese volto ad indagare i vantaggi di questa soluzione. La panoramica sulle tecnologie ha infine compreso i robot, macchinari autonomi specificamente progettati per le operazioni in risaia.
L’ultima relazione – tenuta da Aurora Ghirardelli, dell’Università di Padova – si è incentrata su alcune specifiche applicazioni delle tecnologie digitali, in particolare sui sistemi di monitoraggio della salinizzazione delle risaie nelle fasce costiere. I sistemi descritti da Ghirardelli trovano applicazione in particolare nel Delta del Po, ma possono essere utilizzati in tutti quei contesti ambientali nei quali le infiltrazioni saline minacciano la coltivazione.