Innovazione, Copagri: Avanti tutta sull’utilizzo dei droni per i trattamenti fitosanitari

ROMA – “L’utilizzo degli aeromobili a pilotaggio remoto per i trattamenti fitosanitari rappresenta senza ombra di dubbio uno degli asset fondamentali del futuro del comparto agricolo, legato a doppio filo agli sviluppi della ricerca e dell’innovazione applicate al Primario; i droni, infatti, oltre a garantire un’elevata precisione di posizionamento, possono muoversi anche in spazi ristretti o impervi, permettendo una drastica riduzione dell’impronta ecologica dei fitofarmaci, ma anche un maggiore ritorno in termini economici e ambientali”.

Lo evidenzia il presidente della Copagri Tommaso Battista, esprimendo soddisfazione per gli sviluppi normativi in merito all’utilizzo dei droni per l’irrorazione.

“In tal senso, plaudiamo all’approvazione di un emendamento al ddl semplificazioni che va nella direzione da tempo indicata dalla Copagri, dando nuova linfa all’utilizzo sperimentale in agricoltura degli aeromobili a pilotaggio remoto e andando così a completare il percorso che consentirebbe agli agricoltori di risparmiare tempo e di efficientare il lavoro; senza contare le evidenti e positive ripercussioni che ne deriverebbero in termini di sostenibilità ambientale, dal momento che l’irrorazione del prodotto fitosanitario avverrebbe direttamente sulla coltura, evitando inutili dispersioni del prodotto”, prosegue Battista.

“Per questo, è importante aver rimosso il riferimento alla necessità del certificato di UAS leggero, sostituendolo con le classi individuate dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile-ENAC, anche se la norma necessita di ulteriori miglioramenti che consentano agli agricoltori di stare al passo con i competitor europei, che in molti casi possono da tempo contare su questa fondamentale innovazione”, aggiunge il presidente, secondo cui “è fondamentale intervenire per non limitare l’attività sperimentale ai soli centri di ricerca”.

“Innovazione e sostenibilità non possono e non devono essere un mero slogan, ma un vero e proprio binomio che identifichi e caratterizzi l’agricoltura del terzo millennio; e questo vale sia sul versante nazionale che soprattutto su quello comunitario, dove allo stesso modo è particolarmente avvertita l’esigenza di regolamentare l’utilizzo dei droni in agricoltura”, conclude Battista, caldeggiando un “sostegno trasversale alla norma all’esame del Senato, che interviene su una legislazione risalente a un oltre un decennio fa, quando i droni erano molto lontani dalle macchine all’avanguardia che abbiamo oggi”.

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