Mais, campagna problematica. Imprese in difficoltà, costrette a scartare i 20% del prodotto

ROMA – Per il mais si preannuncia una campagna problematica, che sta già mettendo a dura prova gli operatori del comparto.

Lo sottolinea Ailma, l’Associazione Italiana Lavorazione Mais Alimentare, che all’interno di ASSITOL rappresenta le imprese produttrici di farine proteiche vegetali e senza glutine.

“I primi segnali della campagna 2025-26, purtroppo, disegnano una situazione critica– osserva Massimiliano Carraro, presidente di Ailma -. Alle piogge torrenziali, che hanno ritardato le semine, sono seguite le alte temperature: questa alternanza meteorologica ha influito sulla qualità della materia prima”.

In particolare, accanto all’insorgere di agenti patogeni come le micotossine, i produttori di farine vegetali segnalano il calo delle rese e, quindi, la necessità di reperire quantitativi maggiori di materia prima. Basti pensare che, giunti ad un terzo del raccolto, gli imprenditori sono già stati costretti a scartare il 20% di materia prima, diminuendo in questo modo le quantità di mais a disposizione del mercato. La buona notizia è che, nonostante le difficoltà, l’estensione degli areali destinati a mais in Italia è aumentata del 3%.

Uno scenario davvero delicato per le imprese di Ailma che trasformano questo cereale, ingrediente fondamentale per numerosi filoni dell’agroalimentare. Le farine maidicole, infatti, sono alla base di un’ampia gamma di importanti prodotti del mondo bakery e non solo, come snack salati e dolci, prodotti da forno, prodotti per la prima colazione, birra, pasta, bevande vegetali e prodotti alternativi alla carne, anche nei filoni del “senza glutine”.

Tuttavia, a differenza delle precedenti campagne, sarà più difficile ricorrere all’import per colmare il deficit produttivo. Secondo gli ultimi dati del Gruppo di Dialogo Civile della DG Agri dell’Unione Europea, la produzione di mais in Europa è diminuita del 5% negli ultimi 5 anni. In particolare, nell’Est Europa, che vanta una forte produzione di questo cereale, il quadro non è dei più favorevoli.

“In Ungheria – spiega Carraro -, a causa delle piogge il raccolto è dimezzato. Il meteo ostile ha colpito in Romania, Bulgaria e Polonia. Anche qui i produttori affrontano problemi di qualità e rese”. Ad aggravare il quadro, la crisi ucraina, sulla quale non si prevede una soluzione a breve e, in generale, le tensioni in atto a livello internazionale.

Per le aziende, si tratta dell’ennesima campagna difficile da affrontare. “Siamo abituati a reperire la migliore materia prima sui mercati, in modo da soddisfare le richieste dei consumatori – osserva il presidente di Ailma -. In un momento critico come questo avvio di campagna, ci sembra opportuno evidenziare, ancora una volta, che, dietro una farina ‘gluten free’, c’è il lavoro quotidiano dei produttori, che applicano norme severe e investono su alti standard qualitativi e competenze all’avanguardia”.

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